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Ci auguriamo che la nuova AIA che sarà rilasciata dal ministro Clini stabilisca interventi e tempi stringenti per la tutela della salute, la bonifica ambientale e il mantenimento della produzione dell’Ilva”. Questa la dichiarazione Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia, all’indomani del tavolo tecnico tenutosi a Roma tra Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia e Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente, sull’Ilva che rende finalmente l’emergenza di Taranto una questione nazionale. “
L’AIA è l’unico strumento che può imporre, per via amministrativa, interventi di drastica riduzione dell’inquinamento prodotto dagli impianti dell’Ilva, consentendo, in presenza della dovuta volontà politica, di intervenire rapidamente e con i pieni poteri.Legambiente ha già inoltrato al Ministero dell’Ambiente i 26 punti ritenuti irrinunciabili, tra cui:un esercizio della cokeria in maniera sotto controllo, copertura dei parchi minerali, controllo sinterizzazione per dispersione diossina, riduzione fenomeno slopping delle acciaierie, monitoraggio e/o campionamento in continuo di macro e microinquinanti, etc.
Ma dalle cronache di questi giorni si ha la netta sensazione di una scarsissima conoscenza di quanto l’AIA preveda per l’Ilva e, soprattutto, degli effetti devastanti conseguenti alla recente sentenza del TAR sul ricorso dell’Ilva. Infatti oggi settori importanti della produzione sono senza un piano di controllo e di monitoraggio ambientale in quanto la sentenza ha fatto saltare parti considerevoli del “piano del monitoraggio e del controllo” di un’AIA peraltro già valutata molto blanda dalla Legambiente.Abbiamo piena fiducia nell’opera della Magistratura. Del resto la nostra è l’unica associazione che dalla metà degli anni ’90 in poi si è costituita come parte civile in tutti i processi a carico dell’Ilva e costituita in “opponendum” contro i ricorsi inoltrati dall’azienda preso il TAR. Gli effetti che le sue decisioni comporteranno sull’esercizio di alcuni impianti molto dipenderanno proprio dall’efficacia e non dalla morbidezza delle decisioni che verranno assunte in sede di rivisitazione dell’AIA. Se le nuove prescrizioni saranno severe, anche il compito da parte dell’Ilva, per rendere tollerabili i propri impianti come impatto ambientale, sarà già tracciato rendendo l’azienda meno esposta a soluzioni che, in caso contrario, inevitabilmente potrebbero risultare drastiche.Ci auguriamo – conclude Tarantini – che i prossimi incontri fissati dal ministro con l’Azienda siano propedeutici alla firma entro fine luglio di un accordo ‘storico’ per la salute di Taranto, della Puglia e del Paese intero”.
Comunicato stampa di Legambiente