Legge sulle emissioni inquinanti, rame spacciato per oro?

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TARANTO – “Guardiamo con estremo favore alle iniziative intraprese in questi giorni da tutte le forze politiche pugliesi e l’unanimità con cui la politica ha rinnovato l’impegno per risolvere la situazione di Taranto e dell’Ilva è per noi un segnale di grande rilevanza”. Basterebbe leggere questo commento del presidente dell’Ilva Bruno Ferrante per lasciarsi scappare una frase ironica: e ci mancherebbe altro!

Il lavorio delle forze politiche, da destra a sinistra, si è unito in questi giorni al vociare di certa stampa che ama tirare per la giacchetta la Magistratura, in maniera fin troppo insolente, nella speranza di impedire azioni giudiziarie drastiche come il sequestro dell’area a caldo del siderurgico. Così la legge regionale approvata ieri diventa la panacea di tutti i mali, una gomma con cui cancellare i fiumi di inchiostro che hanno riempito le due perizie redatte dagli esperti incaricati dal gip Patrizia Todisco nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento Ilva.

Continuiamo a leggere il commento del presidente Ferrante: «Sono sempre più convinto che il dialogo tra le parti sociali e le Istituzioni è lo strumento principale, sopratutto oggi, per  coniugare gli interessi della collettività e quelli degli oltre 11.000 lavoratori dello Stabilimento che di questa comunità sono parte integrante. Per quanto concerne i contenuti della legge appena approvata nei prossimi giorni, conosciuto il testo, avremo modo di approfondire nel dettaglio ogni elemento».

Noi, intanto, abbiamo cominciato a leggere quel documento tanto esaltato dalla classe politica che lo ha votato all’unanimità. Rimaniamo perplessi davanti alla vaghezza dei contenuti ed alla tempistica indicata. Se è vero che nel testo è prevista la Valutazione del Danno Sanitario (VDS), è altrettanto vero che l’iter risulta piuttosto lento e farraginoso, in pratica non lascia intravedere alcuna soluzione immediata anche perché, come specificato nell’art. 2, sarà un separato atto regolamentare della Giunta regionale a fissare i criteri metodologici utili per la redazione del rapporto di Valutazione del Danno Sanitario.  Tutto viene rimandato a questo atto futuro, quindi, che appare ben più impegnativo e complesso della legge appena varata (su cui torneremo più dettagliatamente nelle prossime ore).

A questo punto ci chiediamo: basta così poco per pretendere un segnale rassicurante da parte della Magistratura? Basta così poco per buttare nel cestino l’intenso lavoro dei periti chimici e medico-epidemiologici incaricati dal gip Todisco? Basta così poco per sentirsi artefici di una svolta storica? I cittadini che ieri mattina hanno preso il treno per raggiungere Bari e l’aula del Consiglio Regionale per esprimere la loro disapprovazione, così come i tarantini che trovano il tempo e la voglia di documentarsi, sapranno valutare se ciò che viene spacciato per oro è semplicemente rame. Noi un’idea ce la siamo già fatta.

Alessandra Congedo

 

 

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