Emissioni inquinanti, passa la legge regionale
«In particolar modo per Taranto – ha proseguito Nicastro – parallelamente alle novità introdotte dalla norma ed alla possibilità di Valutazione del Danno Sanitario, saremo impegnati nei prossimi giorni sul piano nazionale a verificare percorsi e modalità, oltre che risorse e strumenti, per assicurarci che, oltre all’immediato presente, si possa ragionare in termini di salute e sostenibilità in prospettiva futura per l’area e per i tanti cittadini pugliesi che la vivono quotidianamente».
Di tutt’altro tenore il commento di Angelo Bonelli, presidente dei Verdi: «La legge regionale della Puglia non risolverà nell’immediato l’urgenza di tutelare la salute e quindi la vita dei tarantini dal drammatico inquinamento e presenta seri problemi di applicazione perché manca la parte attuativa, il tutto è rimandato ad un regolamento e alla realizzazione del registro tumori e alle mappe epidemiologiche che sino ad oggi la Regione Puglia non ha fatto su Taranto».
Aggiunge Bonelli: «Taranto, invece, ha bisogno di provvedimenti urgenti a tutela della salute e del lavoro. I 300 milioni per le bonifiche di cui si parla sarebbero una goccia nel mare se si considera che a Porto Marghera tra fondi pubblici e privati andranno 5 miliardi di euro. La legge prevede una Valutazione di Danno Sanitario (VDS) complessa che per essere realizzata dovrà prima vedere approvato un regolamento. Pertanto chiunque volesse presentare questa legge come risolutiva per l’oggi inciamperebbe in un falso clamoroso».
Da segnalare la presenza a Bari di un gruppo di tarantini, alcuni in rappresentanza di Taranto Respira e del comitato Donne per Taranto, i quali hanno voluto testimoniare tutta la loro contrarietà rispetto ad una legge che viene vista come una furbata della classe politica, approvata in fretta e furia nel tentativo di scongiurare drastiche misure da parte dell’autorità giudiziaria nei confronti dell’Ilva.
Alessandra Congedo