Inceneritore di Massafra, Legamjonici: “Fermate il procedimento che autorizza il raddoppio”

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TARANTORiceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del comitato Legamjonici che ha per oggetto il raddoppio dell’inceneritore di Massafra dell’Appia Energy.

 
Il Comitato avverte la necessità di fare un ulteriore passo nel cammino di sensibilizzazione delle autorità a vario titolo interessate al raddoppio dell’inceneritore di Massafra dell’Appia Energy, soprattutto all’aspetto sanitario.

a)  Continua nei nostri confronti il silenzio dell’amministrazione che a parte le prese di posizione ufficializzate nel Consiglio Comunale del 04.07.2012 non ritiene opportuno rispondere ai ripetuti documenti da noi inviati a ciascun componente la Giunta e al Consiglio comunale. Gli ultimi fatti, ormai noti, relativi al Monitoraggio dell’ASL-ARPA sulle diverse matrici ambientali a seguito del fenomeno di contaminazione animale rilevate a Taranto (pecore alla diossina), dei quali si sottovaluta l’importanza ci hanno costretto a rendere partecipi delle nostre preoccupazioni altre istituzioni che riteniamo possano avere un dovere d’ufficio a far chiarezza su questi fatti.
Pur ribadendo che allo stato delle nostre attuali conoscenze non è possibile stabilire l’origine della fonte emissiva, chiediamo alle istituzioni che come noi e più di noi hanno a cuore la salute delle persone e la salvaguardia dell’ambiente: Sindaco, ASL, ARPA, Polizia municipale, Carabinieri del NOE, Procura della Repubblica e p.c. ad altri destinatari, di adoperarsi affinché:
Sia programmata un monitoraggio generalizzato di tutto il territorio di Massafra e Statte nel quale ricadono i siti contaminati che hanno evidenziato valori alti di diossine e furani. Chiediamo che vengano fatti gli opportuni approfondimenti per accertare l’origine della fonte emissiva, le eventuali responsabilità e sia pianificata la bonifica.
Sia verificato il rispetto dell’Ordinanza del Presidente della Regione del 23 febbraio 2010 n. 176 che vieta il pascolo per un raggio di non meno di 20 km. dall’ILVA. L’ordinanza prevede: “I Sindaci dei comuni della Provincia di Taranto interessati sono incaricati dell’osservanza della presente ordinanza ed il personale di vigilanza del Dipartimento di prevenzione della ASL TA, gli agenti di Polizia Urbana e della forza Pubblica in generale del controllo e della esecuzione.”
Non abbiamo notizia di provvedimenti presi a livello comunale né che il divieto di pascolo sia osservato, come testimoniano i residenti e documentano anche le foto scattate il 7 luglio.

b) In relazione alla replica che tramite l ‘AIS l’ASL di Taranto e il dott. Mastronuzzi sentiamo il dovere di domandarci:

Perché ci si affretta a negare la correlazione tra l’Ordinanza di divieto di pascolo e i prelievi analitici sui campioni di suolo di Parco di Guerra, correlazione che non abbiamo mai affermata?
Perché si avverte la necessità di dover escludere ogni responsabilità della società Appia Energy, negando qualsiasi correlazione tra i dati rilevati dal Monitoraggio sul territorio di Massafra e l’attività emissive dell’inceneritore? Non esiste nessun documento in cui noi affermiamo esplicitamente questa correlazione. Cosi come non esistono dati oggettivi per escluderla. In sostanza, ciò che abbiamo sottolineato è la necessità di approfondire le indagini mediante ulteriori analisi per confermare o escludere ogni possibilità di contaminazione dovuta a persistente attività di incenerimento, indipendentemente dalla individuazione della fonte emissiva.
Perché mai l’ARPA avrebbe dovuto rendere di dominio pubblico e certificare un dato piuttosto alto dal valore di PCDD/F pari a 18,7 ngTE/Kg, impegnando la sua credibilità scientifica e l’affidabilità delle sue metodologie di indagine, sapendo in anticipo che il campione in oggetto proveniva da una terreno percorso dall’incendio che per definizione lo rende poco rappresentativo? Buon senso e correttezza avrebbe dovuto consigliare all’ARPA o di eliminare il campione o di precisare la sua provenienza non significativa. Non essendoci queste precisazioni nel comunicato dell’ARPA riteniamo di dover concludere che l’ARPA abbia agito correttamente e che i prelievi siano rappresentativi senza riserve. 

In conclusione chiediamo che 

Sia fermato il procedimento autorizzativo del raddoppio dell’impianto di co-incenerimento richiesto da Appia Energy in Contrada Console a Massafra, fino al termine delle indagini e degli eventuali interventi di bonifica. Nell’ipotesi che le istituzioni in indirizzo ritenessero di ravvisare nei fatti sopra descritti e/o a seguito di indagini un danno ambientale e sanitario e un eventuale reato, si proceda alla identificazione dei responsabili e il loro perseguimento secondo la legge e sia impedito che l’eventuale reato possa essere portato ad ulteriori conseguenze.


Daniela Spera
, responsabile Comitato provinciale Legamjonici

 

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