Ilva, la cellula di fabbrica del Prc: “Vergognoso creare clima di terrore tra i lavoratori”
TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della cellula di fabbrica Ilva del Prc (Partito della Rifondazione Comunista) che interviene sul clima esistente all’interno dello stabilimento.
Apprendiamo dagli organi di stampa e da volantini che circolano in fabbrica, che “sedicenti lavoratori Ilva” paventano la chiusura dello stabilimento di Taranto con conseguente perdita di posti di lavoro in seguito ad un procedimento della Magistratura sui danni ambientali provocati nel tempo dalla grande industria.
Troviamo vergognoso ed inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda che attraverso i suoi “capi” prova a creare un clima di terrore tra i lavoratori, durante pseudo assemblee abusive nelle quali distribuisce volantini annunciando l’immediata chiusura della fabbrica.
Si sta creando lo stesso clima che ha portato alla manifestazione del 30 marzo, una marcia indecorosa ed irresponsabile nei confronti di uno dei cardini dello Stato, la Magistratura, delle Istituzioni e dei legittimi rappresentanti dei lavoratori.
Nel denunciare questo atteggiamento nocivo sia per i lavoratori che per la città, auspichiamo che riparta il tavolo Governativo sulla questione Taranto, accelerando sulla revisione dell’AIA e sui fondi da destinare alle bonifiche del territorio, nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura.
Comprendiamo lo stato d’animo e le preoccupazioni dei lavoratori già massacrati dal Governo Monti e dai partiti che lo sostengono (PD-UDC-PDL) con la cancellazione dell’art. 18, la peggiore riforma delle pensioni e l’aumento delle tasse, ma l’attuale contesto richiede un salto di qualità della classe operaia, che sia capace di mettersi in gioco, diventando padrona del proprio futuro.
Comunicato stampa