Cozze, polemica sulle concessioni in sanatoria

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TARANTO – «E’ soltanto dal 22 giugno scorso che sono disponibili i moduli per chiedere l’autorizzazione doganale per il rilascio delle concessioni in sanatoria del 1° seno di Mar Piccolo. Non possono essere scaricate su di noi responsabilità che non abbiamo». Emilio Palumbo (Agci Pesca), replica così a Michele Matichecchia, responsabile del Centro Ittico Tarantino, che sabato scorso aveva espresso al Corriere il rammarico per la mancata presentazione della documentazione necessaria per sanare le situazioni irregolari da parte delle nuove cooperative costituitesi.

«Tra l’altro – sottolinea Palumbo parlando anche a nome degli allevatori – tali moduli dovranno essere corredati da perizia tecnica giurata a carico degli stessi mitilicoltori. Ci siamo già messi d’accordo con il geometra che da questa settimana inizierà ad occuparsi di tali procedure».  Palumbo si sofferma anche sulle risultanze dell’incontro tra il comandante Matichecchia e il direttore dell’Agenzia delle Dogane, tenutosi lo scorso 14 giugno. In base a quanto riferito dal Centro ittico, l’autorizzazione doganale da richiedere per le concessioni in sanatoria terrà conto dei seguenti criteri: la stima del valore degli impianti sarà effettuata tenendo conto della vetustà degli stessi; calcolata la sanzione dovuta (art.19 comma 2 D.Lgs. 374/1990) si potrà richiedere la dilazione nel maggiore numero di rate possibile in base all’importo, senza aggravio di interessi. Gli Uffici si sono impegnati ad evadere le pratiche nel più breve tempo possibile.  Inoltre, viene precisato che le autorizzazioni per le nuove aree in Mar Grande sono gratuite.

«Nella comunicazione ricevuta dal Centro Ittico si chiariva ben poco in merito agli indenizzi da pagare – dice il responsabile locale dell’Agci Pesca – si parla di retroattività del valore degli impianti e ciò mi ha fatto dubitare sulla sanzione da versare all’Agenzia del Demanio per l’occupazione abusiva che prevede il pagamento equivalente  a tre volte il canone annuo, ad iniziare dalla data indicata dalla Dogana, calcolando la vetustà degli impianti. Punto su cui abbiamo chiesto chiarimenti».

Alessandra Congedo

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