Cozze al pcb, la settimana prossima inizierà la distruzione

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TARANTO – Sono passati circa venti giorni da quando è caduta l’ultima tegola sui mitilicoltori del primo seno di Mar Piccolo (valori nuovamente fuorilegge per diossina e pcb), eppure sulla vicenda sembra essere calato un silenzio assordante. Si sta avviando, intanto, l’iter che porterà alla distruzione di tutti i molluschi di taglia commerciale allevati in quello specchio d’acqua, così come previsto dall’ordinanza emessa dai Servizi Veterinari della Asl lo scorso 11 giugno.

«Oggi sono stato al Comune per chiedere la predisposizione dell’ordinanza con cui il sindaco conferirà all’Amiu il compito di procedere alle operazioni di distruzione del prodotto che prima dovrà essere pesato –spiega il comandante Michele Matichecchia, responsabile del Centro Ittico Tarantino – si dovrebbe iniziare a metà della prossima settimana, tra mercoledì e giovedì».

Da parte di Matichecchia, però, viene espresso anche un rammarico per quanto riguarda la regolarizzazione degli allevatori ancora senza concessione. «La settimana scorsa ho avuto un incontro con l’Agenzia delle Dogane e ho ottenuto la possibilità di procedere alla rateizzazione dei versamenti, non eccessivi, previsti per sanare le situazioni ancora irregolari. Ho anche informato le associazioni di categoria, ma finora nessuna tra le nuove cooperative costituitesi ha presentato la documentazione necessaria»

Luciano Carriero, presidente della cooperativa “Cielo Azzurro”, spera che la raccolta e distruzione delle cozze parta presto: «I nostri impianti in Mar Piccolo rischiano di cedere a causa dell’elevato peso raggiunto sia dal seme che dalle cozze adulte». Nei giorni scorsi i mitilicoltori hanno ricevuto una lettera dal sindaco che rassicura sull’impegno della Regione nei confronti del comparto. «Noi lo ringraziamo  – sottolinea Carriero – ma le parole non bastano. Vogliamo i fatti. Ancora stiamo aspettando il risarcimento per la produzione persa l’anno scorso. E poi il trasferimento del novellame va fatto subito, non possiamo aspettare fino a febbraio 2013».

L’attenzione degli operatori ittici è concentrata soprattutto sulla spinosa questione legata ai finanziamenti previsti dal Fondo Europeo per la Pesca, Misura 2.1.3. Come dichiarato nei giorni scorsi dall’assessore regionale alle risorse agroalimentari Dario Stefàno, la Regione ha avanzato al Ministro delle Politiche Agricole una proposta di aumento del PO Fep Puglia 2007-2013 per andare incontro alle emergenze del comparto mitilicolo tarantino.Si attende, quindi, con trepidazione la data del 28 giugno, quando si riunirà il Comitato di Sorveglianza del PO Fep, l’organo che dovrà valutare la richiesta di aumentoda 1.600.000 euro a 2.600.000.

In attesa di conoscere il responso,  gli operatori ittici sollecitano un incontro proprio con Dario Stefàno per fare chiarezza su tempi e modalità di erogazione di tali finanziamenti. «Chiediamo che l’assessore venga a Taranto insieme al suo staff per parlare davanti ai mitilicoltori del primo seno – dice Emilio Palumbo, responsabile locale dell’Agci Pesca – ormai la campagna elettorale è finita, ci deve dire come stanno esattamente le cose. Abbiamo chiesto alComune di farsi promotore di questa convocazione».

A preoccupare sono i criteri di accesso al Fondo. La stragrande maggioranza degli allevatori, nel luglio del 2011 (quando è scoppiata l’emergenza), era priva di concessione o comunque in attesa di rinnovo, anche a causa del vuoto amministrativo che si è creato dopo il passaggio di competenze dalla Capitaneria di Porto al Comune e quindi al Centro Ittico Tarantino, suo braccio operativo. Il rischio di rimanere esclusi dall’erogazione dei fondi crea una profonda inquietudine e grande preoccupazione per il futuro. «Se non avremo presto delle risposte dalle istituzioni saremo costretti a bloccare la città – avverte Palumbo parlando a nome di Agci e Lega Pesca, e dei mitilicoltori colpiti – siamo stanchi di inutili perdite di tempo».

Alessandra Congedo (dal Corriere del Giorno del 23 giugno 2012)

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