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Mitili, la Regione si muove e chiede l’aumento dei fondi

TARANTO – La lettera dell’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, è sicuramente la prima buona notizia degli ultimi venti giorni per Taranto e i suoi mitilicoltori. Dopo l’esito degli esami che hanno dichiarato fuori legge i mitili di taglia commerciale del I seno del Mar Piccolo, con la conseguente decisione del tavolo tecnico regionale di distruggere nell’inceneritore dell’AMIU ben 20000 tonnellate di prodotto con un danno economico vicino ai 4 milioni di euro, all’indomani della riunione svolta al Centro Ittico Tarantino, arriva il primo concreto segnale da parte della Regione Puglia. Che può mettere a disposizione il famoso Fondo Europeo per la Pesca (FEP) che agisce attraverso il Programma Operativo 2007-2013: la gestione di questo fondo è in capo all’Area politiche per lo sviluppo rurale. All’interno di questo fondo, la misura 2.1.3 – Misure Sanitarie, è quella che può essere utilizzata per i mitilicoltori tarantini, visto che prevede “la corresponsione alle aziende ittiche di un premio commisurato al danno economico subito, a causa dell’impossibilità di continuare a produrre per motivi sanitari”.

In realtà per il FEP la Regione aveva già istituito un bando, al quale però potevano aderire soltanto le cooperative e i mitilicoltori dotati di regolare licenza. E non è un caso, del resto, se nei giorni scorsi abbiamo scritto come il vero nodo di questa faccenda, al momento, sia proprio quello delle concessioni. Anche lunedì pomeriggio, durante la riunione del Centro Ittico, si è ribadito come il vero nodo cruciale riguardi le situazioni da “sanare” dei vari mitilicoltori, ancora privi delle relative concessioni per le aree del I seno del Mar Piccolo. E il problema, non è di poco conto: un intricato groviglio burocratico che lentamente si sta tentando di sciogliere. Due anni fa infatti, la competenza nel campo passò dalla Capitaneria di Porto al Comune di Taranto, che delegò il tutto al Centro Ittico Tarantino: il dirigente Matichecchia, da meno di un anno in carica, ha sin qui rinnovato appena 15 concessioni.

Tante invece, sono ancora quelle che mancano: vuoi perché sono in corso le pratiche di accettazione, vuoi perché in tanti hanno aperto la pratica soltanto nell’ultimo anno, vuoi perché altri non l’hanno mai richiesta. Il problema è che oramai, una volta scoppiato il caso contaminazione la scorsa estate, senza concessione i mitilicoltori non hanno più diritto né ad avere la certificazione idonea per gli impianti dalla ASL, cosa che comporta non pochi problemi con l’agenzie delle dogane: proprio per questo motivo in questi giorni il dirigente Matichecchia proverà una difficile mediazione con l’ufficio tarantino, anche soprattutto per venire incontro alle esigenze dei mitilicoltori.

Ma dopo la lettera dell’ass. regionale, le concessioni diventano praticamente “obbligatorie”, visto che senza non si potrà concorrere per ricevere i fondi erogati dalla Regione. Non è un caso infatti se l’apertura delle buste per l’assegnazione dei fondi FEP stanziati un anno fa, oltre un milione e mezzo di euro, a cui avrebbero dovuto accedere i mitilicoltori dotati di licenza regolare, è stata per ora sospesa. Visto che in molti lamentano il fatto che se non sono in possesso di regolare concessione, è per colpa della lenta burocrazia e non per loro inadempienze. Ecco perché ora, a maggior ragione, bisognerà mettere tutti in regola nel minor tempo possibile.

E la Regione, che conosce il problema a fondo, sapendo che saranno in tanti a volersi avvantaggiare del sostegno previsto dalla misura, in questi giorni ha inoltrato al Ministero delle Politiche Agricole, presso il quale si trova l’Autorità di Gestione di riferimento, una proposta di modifica del Piano finanziario del PO FEP Puglia 2007-2013, “al fine di chiedere l’aumento della dotazione finanziaria della misura 2.1.3: l’aumento richiesto è di euro 1.000.000. Pertanto la misura passerebbe da 1.600.000 a 2.600.000”. Ma il tempo per regolarizzarsi non sarà eterno: il 28 giugno infatti, vi sarà l’incontro del Comitato di Sorveglianza del PO FEP, che è l’organo al quale l’Autorità di Gestione dovrà presentare la proposta per ottenerne l’approvazione. Per il momento sarà questo l’obiettivo da raggiungere, a tutti i costi. Che si remi tutti nella stessa direzione, senza più tergiversare.

Gianmario Leone (dal TarantoOggi del 13 giugno 2012)

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