Amarezza viene espressa per il mancato trasferimento in Mar Grande nei tempi necessari per salvare la produzione del 2012, così come è profonda l’angoscia per il futuro. La prospettiva di togliere gli impianti dal primo seno per consentire una bonifica dello specchio d’acqua viene vista con grande diffidenza. E intanto cresce la voglia di giustizia. «Chi ha inquinato il nostro mare deve pagare – si sono sfogati gli operatori ittici – dobbiamo essere risarciti fino all’ultimo centesimo».
A. Congedo
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