Emergenza cozze, cresce l’attesa per le analisi di maggio – Intervista al dottor Cardellicchio (Cnr)

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TARANTO – Cresce l’attesa per i risultati dei prelievi effettuati lo scorso 23 maggio nel primo seno di Mar Piccolo, previsti per questo fine settimana, forse già per domani. L’esito che arriverà dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, se conforme ai limiti di legge per quanto concerne diossine e pcb, potrebbe comportare una sospensione del divieto di vendita dei molluschi, stabilito con l’ordinanza del 22 luglio 2011. Ciò rappresenterebbe una vera e propria boccata di ossigeno per una categoria che vive gli anni più bui della sua storia. Di questo si è parlato ieri mattina nel corso del vertice tra Comune, Asl, Cnr e un gruppo di mitilicoltori, tenutosi nella sede dell’Istituto Talassagrafico “A. Cerruti”. Davanti all’ingresso anche un discreto spiegamento di forze dell’ordine, chiamate a presidiare l’istituto nel timore di qualche veemente protesta da parte degli operatori ittici, esasperati da mesi di inattività e di vane attese per la soluzione della loro emergenza.

Da settimane, infatti, chiedono di poter vendere i loro mitili, giunti ormai a maturazione, ma bloccati dall’ordinanza dello scorso anno. I controlli effettuati fino ad aprile hanno dato esito conforme, ma dal Tavolo Tecnico Regionale, riunitosi venerdì scorso, è venuta l’indicazione di trasferire gli impianti altrove e di confermare il divieto di commercializzazione. Un orientamento accolto con grande sgomento dai mitilicoltori ionici che temono di perdere anche l’annata del 2012 dopo quella del 2011.

«Se le analisi che giungeranno in questi giorni da Teramo saranno conformi, potrà essere presa in considerazione una sospensione del divieto di vendita – ha dichiarato il dottor Nicola Cardellicchio, responsabile locale del Cnr, che durante la mattinata si è confrontato con Teodoro Ripa, dirigente dei Servizi Veterinari della Asl, Michele Matichecchia, responsabile del Centro Ittico Tarantino, e l’operatore ittico Egidio D’Ippolito – inoltre, si è concordato di intensificare i controlli (a cadenza settimanale) e di renderli più capillari. Tale esigenza è stata segnalata anche all’Istituto Zooprofilattico di Teramo, al fine di tutelare al massimo la salute dei consumatori».

Durante l’incontro si è parlato anche delle prospettive del primo seno di Mar Piccolo. «Gli organi istituzionali devono stabilire un percorso certo, in grado di garantire il ripristino ambientale di queto importante specchio d’acqua – ha dichiarato Cardellicchio – Regione e Ministero dell’Ambiente devono dire se ci sono i finanziamenti per il disinquinamento, a quanto ammontano, e i tempi necessari per completarlo. Inoltre, devono dire cosa accadrà nel frattempo: ci saranno degli indennizzi per i mitilicoltori colpiti dall’emergenza?».

Ma c’è anche un altro nodo cruciale che dev’essere ancora sciolto: quali sono le fonti inquinanti ancora attive? «Finora abbiamo osservato che il trend relativo alla contaminazione di pcb e diossine ha un picco nei mesi di giugno e luglio – ha spiegato il responsabile del Cnr – se anche quest’anno si ripeterà lo stesso andamento avremo la conferma che esiste un problema ambientale cronico, non occasionale, che solo un’opera di disinquinamento potrà risolvere». A questo punto, però, è indispensabile individuare con certezza tutte le fonti contaminanti ancora attive ed eliminarle. «Ma anche per questa attività di indagine – ha evidenziato Cardellicchio – la Regione dovrebbe stanziare dei fondi che rendano possibile un’effettiva operatività». E così la palla passa di nuovo alle istituzioni. Da segnalare, infine, la presenza in città, ieri mattina, della troupe di Linea Blu, noto programma della Rai, che ha intervistato i rappresentanti di Agci e Lega Pesca. Davanti alle telecamere, avendo il Mar Piccolo sullo sfondo, è stato lanciato un accorato appello per salvare un’importante fetta della mitilicoltura tarantina.

Alessandra Congedo

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