Cozze, valori conformi ma l’emergenza rimane

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TARANTO – Nell’attesa che le istituzioni sciolgano i nodi sul futuro dei mitili del primo seno di Mar Piccolo (trasferimento in Mar Grande o commercializzazione immediata), è bene non fermarsi alle apparenze. Se è vero che i controlli su diossine e pcb, da agosto 2011 a marzo 2012, hanno fortunatamente dato esiti di conformità  (eccetto un singolo caso relativo a novembre 2011), sarebbe un errore madornale pensare che l’emergenza scoppiata la scorsa estate sia stata causata solo da qualche sversamento accidentale. Lo diciamo avendo tra le mani i risultati delle analisi consegnate dai Servizi Veterinari della Asl ad un gruppo di mitilicoltori (nella foto) lo scorso 14 maggio.

I valori si attestano al di sotto del vecchio limite (8 picocrammi al grammo) e al nuovo (6,5), ma l’andamento risulta oscillante:  in determinati periodi si abbassano, in altri si alzano sfiorando la soglia consentita. E’ la dimostrazione evidente che quelle acque sono ancora a rischio. Più cresce la massa grassa delle cozze più aumenta l’assorbimento delle sostanze inquinanti. Ecco perché è assolutamente necessario togliere al più presto quei mitili dal primo seno e tentare di salvare almeno la produzione del 2012. Non bisogna illudersi, quindi, che l’emergenza sia stata superata. Occorre fare piena luce sulle fonti inquinanti e inchiodare più di qualcuno alle sue responsabilità. Bisogna individuare, ad esempio, chi (e come) ha utilizzato come discarica il terreno occupato dalla San Marco Metalmeccanica,  nella zona industriale tra Taranto e Statte, circostanza citata in una relazione del servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia. Più di qualcuno, in questa città, tende a  dimenticare. Inchiostro Verde preferisce andare nella direzione opposta.

Alessandra Congedo

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