L’ambito costiero tra la Marina di Lizzano e la Marina di Pulsano è caratterizzato da un vasto deposito di origine quaternaria. In particolare nell’area compresa tra il Torrente Ostone (Lizzano) e Torre Castelluccia (Pulsano), vi è la presenza di alcuni habitat comunitari, come la “perticaia costiera dei ginepri” Habitat definiti prioritari ai sensi della Direttiva 92/43/CEE: habitat in pericolo di estinzione sul territorio degli Stati membri, per la cui conservazione l’Unione Europea si assume una particolare responsabilita’, come vi è presenza di “Dune mobili del cordone dunale con presenza Ammophila arenaria (dune bianche) e dune con vegetazione di sclerofile, mentre nella parte più vicina a Torre Castelluccia sono rintracciabili ancora “relitti” di Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster.
Nelle zone più interne sono rintracciabili anche residui di Prati dunali di Brachypodietalia e vegetazione annua, come parti di vegetazione a macchia. Subito dopo il sistema dunale si trovano delle vaste aree a pineta di recente impianto. Il Canale Ostone rappresenta una delle ultime incisioni geomorfologiche dell’arco jonico; esso è la continuazione del Canale Li Cupi che arriva dal gradino murgiano, tra Monteparano e Rocca Forzata. Ancora all’interno dell’area costeire si ritrovano vecchie tracce di paludi, che hanno determinato alcuni toponimi: la padula, le padulecchie.
Nell’area marina si trovano alcune praterie di posidonia, in particolare dovrebbero essere rintracciate nell’area di fronte alla zona Amministrativa di Taranto, che occupa una delle parti di costa sabbiosa, tra le più importanti della nostra regione. Questi ambiti naturalistici di rilievo non sono tutelati da nessuna norma comunitaria, nazionale e/o regionale, quale Rete Natura 2000 e/o la Legge Regionale 19/97 “aree protette regionali”, solo la Legge Galasso e il PUTT/p, danno un minimo di tutela.
Gli habitat delle dune di Lizzano – Pulsano si mostrano molto fragili in relazione ai fenomeni passati di abusivismo edilizio e alla elevata pressione antropica, con asportazione di sabbia dagli arenili ed apertura varchi di accesso, anche per la presenza di una strada litoranea che in periodo estivo è fortemente congestionata, e che nell’indifferenza si ripianano dune per far posto alle auto. Obiettivi della conferenza programmatica è “tracciare” un percorso per proporre una legge regionale di iniziativa popolare al fine dell’istituzione dell’area protetta, illustrando potenzialità e rischi dell’area rispetto alla tutela e alla valorizzazione.
Coordinamento “SALVIAMO LE DUNE” Lizzano – Pulsano – Taranto
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