Aia e polveri sospette, arrivano le smentite dell’Ilva

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TARANTO – Non si è fatta attendere la reazione dell’Ilva dopo la denuncia fatta da Bonelli, Marescotti e Matacchiera, su situazioni anomale e pericolose che si sarebbero verificate nell’area elettrofiltri dello stabilimento: «In merito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa locale il 3 maggio – si legge in un comunicato – l’Ilva di Taranto tiene a precisare che il processo di gestione dei sacchi contenenti le polveri prodotte dalle linee di agglomerazione si svolge secondo i criteri di massima sicurezza per i lavoratori e secondo i metodi più adeguati per prevenire eventuali dispersioni delle polveri stesse. L’Ilva di Taranto rimarca ancora una volta il tono allarmistico dell’ambientalismo locale che pregiudica qualsiasi credibilità delle loro accuse». In giornata, è giunta un’altra precisazione da parte del siderurgico: “Sono prive di fondamento le notizie riportate dai media locali in questi giorni secondo cui l’Ilva S.p.A. avrebbe partecipato ad incontri istituzionali aventi ad oggetto il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) del proprio stabilimento di Taranto. Infatti, l’Ilva non ha partecipato a nessun incontro, nè in data 30 aprile come da molti riportato nè in altra data, e non è nemmeno pervenuta richiesta a partecipare ad incontri sul riesame dell’Aia. La Direzione dello Stabilimento tiene invece a precisare che il 23 febbraio 2012 l’Ilva ha provveduto, in conformità a quanto previsto dall’Aia, ad inviare all’autorità competente e agli enti di controllo (ISPRA e ARPA) il “Piano di attuazione di tutte le attività ed iniziative necessarie per la piena attuazione del piano di monitoraggio e controllo AIA”. 

N .B. Essendo un sito pluralista pubblichiamo anche i comunicati dell’Ilva, convinti che questo sia il modo migliore per rendere un servizio completo (e democratico) alla cittadinanza.

Alessandra Congedo

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