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“Cosa c’è nell’acqua del Pertusillo?” – La denuncia degli ambientalisti

TARANTO – Un doppio filo lega la Basilicata alla Puglia e ha come elementi caratterizzanti l’acqua e il petrolio. Da due anni e mezzo le associazioni ambientaliste Ehpa e Oipa, i Radicali lucani e altri gruppi ecologisti denunciano l’inquinamento delle acque del Pertusillo, l’invaso che destina il 65% delle sue acque alla Puglia, prevalentemente per uso potabile ed in parte per usi irrigui. Le analisi commissionate dalle associazioni hanno fatto emergere una situazione inquietante: oltre all’eccessiva presenza di coliformi, streptococchi e altri batteri tipici degli scarichi fognari, nelle acque della diga sono state riscontrate elevate concentrazioni di metalli pesanti (dall’alluminio al ferro, dal manganese al piombo) e di idrocarburi, sostanze certamente dannose per la salute umana. Eppure dal fronte istituzionale e dagli enti preposti ai controlli non è mai stata ravvisata alcuna emergenza.

Su questa contraddittoria vicenda, che riguarda da vicino anche il territorio ionico (l’acqua del Pertusillo arriva fino ai rubinetti di Taranto), ieri mattina si è tenuto un dibattito promosso dal comitato Legamjonici, moderato da Daniela Spera, esperta in chimica e farmaceutica, che ha avuto come protagonisti Albina Colella, professoressa di geologia all’Università della Basilicata, Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia Provinciale, Antonio Bavusi, coordinatore scientifico dell’Organizzazione Lucana Ambientalista, e il giornalista Eugenio Bonanata. Alcuni di loro stanno già pagando per le denunce finora fatte.

«Da quando ho segnalato il problema sono stato prima sospeso e poi trasferito – ha raccontato il tenente Di Bello, che ha condotto delle indagini di sua iniziativa pur di approfondire il fenomeno che ha procurato una moria di pesci sia nel 2010 che nel 2011». Non è andata granché bene neanche al giornalista lucano Bonanata, autore di alcune video-inchieste per il sito Basilicata24.it. In un filmato, trasmesso durante il dibattito, si sentono le sconcertanti dichiarazioni di una dipendente dell’Arpab, rimasta anonima, che ammette la presenza di criticità in quelle acque. «In seguito ho ricevuto diffide e minacce di querele», ha spiegato il cronista. «In Basilicata c’è la precisa volontà di impedire la diffusione di notizie sull’inquinamento del Pertusillo», ha sottolineato la dottoressa Colella.

Sull’atteggiamento finora manifestato dalle istituzioni si è soffermato Di Bello (associato all’Ehpa): «Abbiamo scritto a tutte le autorità competenti ricevendo in cambio solo silenzio. L’unica risposta è arrivata dal Ministero dell’Ambiente, che ci ha dato ragione chiedendo alla Regione Basilicata e agli altri enti di fare luce su quanto sta avvenendo nelle acque del Pertusillo. E’ grave che la Procura della Repubblica non abbia ancora sequestrato i depuratori malfunzionanti che scaricano liquami nel bacino». Ovvio che l’attenzione degli ambientalisti sia focalizzata anche sulle fonti che hanno sversato metalli pesanti e idrocarburi. Nella terra che ospita il più importante giacimento petrolifero dell’Europa continentale e un centro di desolforazione dell’olio greggio (il Centro Oli di Viggiano), alcune ipotesi vengono facilmente a galla.

«Nei campioni abbiamo trovato alte concentrazioni di bario, metallo pesante che viene normalmente usato nell’attività petrolifera – ha detto la dottoressa Colella al Corriere – valori al di sopra dei limiti di legge sono stati riscontrati anche per altri metalli pesanti e per gli idrocarburi». In merito a questi ultimi, i sospetti si concentrerebbero su un pozzo di reiniezione petrolifero presente nella parte sud-orientale dell’invaso, nei pressi dello sbarramento. Esplicita è la richiesta rivolta alle istituzioni di fare chiarezza sulla questione. In Lucania come in Puglia. «Denunceremo l’assenza dei politici a questo dibattito che fornisce informazioni importanti riguardanti anche la salute della comunità ionica», ha dichiarato la Spera. Da Bavusi, infine, un accorato appello agli organi d’informazione affinché portino avanti una vera e propria operazione-verità.

Alessandra Congedo

Per approfondire: httpv://www.youtube.com/watch?v=NBNJbUHqojA&feature=related

 

 

 

 

 

 

 

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