Messa in sicurezza della falda acquifera tarantina – Se ne parla a Roma

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ROMA – Si tiene oggi, alle ore 16, nella sala stampa della Camera dei Deputati una conferenza stampa promossa da AIL (Associazione Italiana lotta alle Leucemie) Taranto, Altamarea,  Ammalati cronici ed immunitari, Cittadinanzattiva/Tribunale dei diritti del malato Taranto, Comitato vigiliamo per la discarica, Donne per Taranto, Fondo antidiossina Taranto, Impatto zero, Mondomare, Italia Nostra Taranto, PeaceLink, WWF Taranto, Associazione Culturale Pediatri (ACP) di Puglia e Basilicata

“Sarà presentato un dossier e delle diapositive con le nostre proposte per la messa in sicurezza di emergenza della falda acquifera sotto l’area industriale di Taranto – fa sapere Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink  – questa proposta è il primo passo verso le bonifiche. Ci sarebbe uno strumento immediato per formare/riqualificare i lavoratori dell’Ilva che dovessero andare in cassa integrazione: il Fondo Sociale Europeo (FSE, un modo efficace per riportare al lavoro i lavoratori Ilva che dovessero andare in cassa integrazione dopo un eventuale provvedimento di sequestro della cokeria Ilva da parte della magistratura”.

Continua Marescotti: “Lunedì richiederemo ai parlamentari anche l’adozione di un limite per diossine e pcb che sia più stringente per le aree di pascolo altrimenti quelle attuali sottoposte a divieto di pascolo dalla Regione non verranno bonificate. Esiste un parere dell’ISS che abbassa da 10 a 4 ng/kg la somma di diossine+pcb. E’ nel cassetto di Minambiente. E l’Epa americana recentemente ha fatto scendere a 3,7 per i suoli urbani il livello sopra il quale far scattare le bonifiche (noi siamo a 10). Se si applicassero i limiti Epa tutto il suolo del quartiere Tamburi di Taranto andrebbe bonificato perché è intorno a 6”.

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