L’esperto Mario Tozzi a Taranto: “Città baciata dagli dei e violentata dagli uomini”
TARANTO – Una sala gremita di gente, quella del Centro Sportivo Magna Grecia, che ha ospitato l’incontro dal tema: “Taranto si può cambiare“, promosso dalle liste civiche della coalizione “Tarantorespira” che sostiene la candidatura a sindaco di Angelo Bonelli. A relazionare per prima la dott.ssa Annamaria Moschetti , pediatra e membro della Commissione per l’Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto, nonché vicepresidente provinciale ISDE ( medici per l’ambiente ), che ha incentrato la sua relazione sulla storia di Taranto e di medici eroici come il dott . Alessandro Leccese, ufficiale sanitario che denunciò sin dal 1965 i danni che si producevano all’ambiente e alla salute dei cittadini ad opera dell’industria siderurgica. Inascoltato e portato a difendersi in tribunale per le sue denunce coraggiose a tutela dei cittadini. Una storia quella di Taranto che, attraverso l’allarme più volte lanciato negli anni attraverso le riviste scientifiche dal mondo degli scienziati, dei ricercatori e dei medici è giunta fino allo snodo triste e fatale costituto dalla “conta dei morti” ” fatta nel 2011 dall’autorevole studio SENTIERI pubblicato sulla prestigiosa rivista dell’Associazione Italiana degli Epidemiologi, che arriva a definire Taranto “ambiente di vita insalubre” , situazione sanitaria confermata successivamente dalla perizia epidemiologica dei professori Forestiere, Biggeri e Fassi.
La pediatra ha enfatizzato che questo è successo in dispregio del Principio di Precauzione che avrebbe dovuto essere adottato da chi aveva il potere di farlo a tutela della salute di tutti ed in particolar modo dei bambini. Bambini, che per la loro particolare vulnerabilità, sono fortemente suscettibili ai danni prodotti dal contatto prima e dopo la nascita con le micidiali sostanze inquinanti immesse in ambiente e che hanno già pagato un prezzo importante in termini di danni alla salute. La Moschetti ha inoltre ricordato il discorso di Papa Giovanni Paolo II venuto in visita all’impianto ILVA nel 1989 che esortava a “non sacrificare l’ambiente ad uno sviluppo industriale dissennato” e ” a fare uno sforzo di rinnovata analisi e creatività affinché agli uomini e alle donne di Taranto vengano offerte nuove possibilità di lavoro, possibilmente più confacenti alla realtà ambientale in cui essi vivono: le industrie del cosiddetto terziario, ma anche un’agricoltura rinnovata e tutto ciò che può gravitare intorno alla ricchezza del mare.” Molto interessanti gli interventi di Alessandro Marescotti e Fabio Matacchiera, il primo ha fornito una serie di dati che hanno messo in evidenza la forte presenza di inquinanti nell’aria, nel mare e nel sottosuolo di Taranto, inquinanti che provocano malattie e morte. Matacchiera, il noto ambientalista amante del mare ha evidenziato, anche alla luce dell’ultimo sversamento in mare di idrocarburi, quali e quanti sono i rischi in vista di una triplicazione del traffico in Mar Grande di petroliere con l’attuazione del progetto Tempa Rossa.
Per Mario Tozzi, scienziato, geologo, saggista giornalista e conduttore televisivo, “Taranto è un posto baciato dagli dei, che gli uomini hanno violentato. Taranto è uno di quei posti in cui sono stati piazzati i poli industriali nei luoghi più belli. Basta con il ricatto occupazionale, il diritto al lavoro è sancito dalla Costituzione, lavoriamo per vivere e non per morire. Qui a Taranto sono state fatte delle cose assurde, negli anni si sono succeduti governanti a dir poco ‘pittoreschi’, eppure Taranto conserva ancora un fascino arcaico, però non riesce a scegliere una nuova strada. Mi chiedo come mai non si riesca a comprendere che la diossina può anche essere, quando rilevata, nei limiti consentiti dalla legge, ma nei 365 giorni si accumula provocando seri danni alla salute dell’uomo. Quelle nubi giallo-rossastre che vediamo nel cielo di Taranto contengono sostanze che entrano nei polmoni e non ne escono più. Di questo bisogna parlare e per tutto questo bisogna trovare soluzioni. Le bonifiche vanno fatte, e a spese di chi inquina, e per farle bisogna sapere come farle e con quali risorse, ma vanno fatte per assicurare un futuro diverso, migliore ai figli dei nostri figli. Ecco io vedo in Angelo Bonelli l’uomo giusto che può portare Taranto a questo cambiamento. Lui non è qui per occupare una poltrona, lui è un uomo che ha una grandissima passione: l’amore per l’ambiente. Ai tarantini mi sento di dire di non sprecare questa che potrebbe essere l’ultima occasione per dare una sterzata vera ad una situazione già consolidata da troppo tempo”.
Comunicato stampa
ah se Tozzi fosse venuto prima…solo ora si accorge di taranto?
Mario Tozzi è già venuto in precedenza a Taranto per una trasmissione su La7 con la quale percorreva l’Italia intera e già si era espresso nello stesso modo.