“I visitatori di questa edizione, nella totalità imprenditori e professionisti – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere – hanno trovato nei 52 eventi di BioEnergy Italy molte risposte e spunti per lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia. Possiamo dire che pressoché il 100% di chi è entrato in fiera aveva obiettivi ben precisi: informarsi, scoprire le nuove tecnologie, e confrontarsi con un’offerta espositiva altamente qualificata. Abbiamo puntato tutto sulla specializzazione perché siamo consapevoli che c’è molta “sete” di informazioni nel campo delle bioenergie; il nostro primo obiettivo era portare a Cremona la gente giusta, e l’abbiamo centrato in pieno.”
Gli ingredienti per attirare a BioEnergy Italy le sempre più numerose e diversificate professionalità legate alle fonti rinnovabili di energia c’erano tutti: non solo una selezione di 152 espositori (di cui il 27% dall’estero) di alto livello, ma anche un programma di 52 appuntamenti (www.bioenergyitaly.it) studiato per andare a fondo di tutti i temi più caldi delle bioenergie: dalla normativa, alle bioplastiche; delle opportunità dello sfruttamento degli scarti di lavorazione dell’industria alimentare, al fotovoltaico di ultima generazione; dal rapporto tra produzione di energia e territorio, all’offerta formativa e professionale. Quest’ultimo, realizzato in collaborazione anche con l’Università di Torino, è stato uno degli appuntamenti più seguiti, a dimostrazione della grande voglia di conoscenza sul settore.
“Non ci sono altre manifestazioni in grado di fornire così tanti spunti scientifici e professionali – continua Piva. Ben 52 appuntamenti in 3 giorni confermano che BioEnergy Italy è un vero e proprio laboratorio di idee. Ma idee concrete, perché quello che ci interessa maggiormente è fornire soluzioni. Una impostazione che condividiamo con i nostri dagli espositori, che si sono dimostrati soddisfatti soprattutto dalla profonda cultura specifica dei 8.235 professionisti con cui li abbiamo messi in contatto.”
Per questa sua focalizzazione su target professionali, la visione di BioEnergy Italy è stata sposata dalle più importanti associazioni del settore, che hanno contribuito in modo determinante nella creazione dei contenuti della manifestazione, a cominciare da DGL International, partner tedesca di CremonaFiere nell’organizzazione. Ma BioEnergy Italy si è potuta fregiare anche di importanti contributi scientifici e di idee da parte di realtà come Legambiente, Confagricoltura, AITA (Associazione Italiana Tecnologia Alimentare), AIIPA (Associazione Italiana Industria Prodotti Alimentari), ENEA (Agenzia Nazionale per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), Consorzio Italiano Biogas, Chimica Verde, Università di Torino e Università di Milano. Senza contare le decine di specialisti italiani e internazionali che hanno messo a disposizione il loro sapere nel corso dei diversi appuntamenti.
“BioEnergy Italy – conclude Piva – è stata la dimostrazione che non solo l’agricoltura, ma tutta la società ha a disposizione grandi opportunità con l’energia da fonti rinnovabili; si tratta di conoscerle e sfruttarle. Per questo abbiamo studiato uno strumento come BioEnergy Italy, che possa concretizzare in nuovo business la grande cultura che sta nascendo in Italia in questo settore”.
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