Il paradosso di cui parliamo riguarda il Parco Archeologico delle Antiche Mura Greche sito in via Venezia: l’ennesimo tesoro storico della città dei Due Mari che, come accaduto ad esempio per le tombe a camera sparse per la città chiuse e sepolte da anni, è da tempo immemore in uno stato di abbandono a dir poco scandaloso. Il tutto, ovviamente, nel totale disinteresse delle varie amministrazioni comunali e di tanti, troppi cittadini colpiti dal classico lassismo e menefreghismo tarantino. Prima di andare ai fatti, però, è bene fare un piccolo salto indietro nella storia e dare qualche dato in merito a ciò di cui stiamo parlando. Nei primi anni duemila il Comune di Taranto realizzò il parco e la struttura “ArcheoTower” grazie al finanziamento P.O.M europeo 1994/99.
Parliamo di una struttura che all’epoca della sua creazione, poteva vantare un’area complessiva di circa 35.000 mq. di cui circa 20.000 mq di prato con alberi di alto fusto con annessa area archeologica delimitata da paletti in castagno, percorsi pedonali, due fontane, impianto di illuminazione con interruttore crepuscolare, vani tecnici a servizio degli impianti installati; un’area coperta denominata ARCHEO TOWER destinata a sala ristoro, controllo, solarium e terrazza belvedere, della superficie complessiva utile coperta di mq. 98 ed una superficie scoperta destinata a solarium posta al piano superiore pari a mq. 20, oltre ad una terrazza praticabile pari a mq. 70, completa di ascensore, wc disabili, e di una scala esterna: bene, tutto questo, da anni, non esiste in più. Come abbiamo potuto appurare ieri, entrando nella “Tower” che è praticamente distrutta, preda di vandali che hanno distrutto tutto quello che c’era da distruggere.
Poi, con deliberazione della Giunta Comunale n°11/13.01.2004 e successivi provvedimenti dirigenziali, il Comune dispose di affidare in concessione l’intera area del parco archeologico, ivi compresa la struttura denominata Archeo Tower, e delle aree limitrofe attraverso un avviso pubblico. Con Determinazione Dirigenziale n°153/03.08.2005/Servizio Contratti ed Appalti invece, venne disposta la rinnovazione delle procedure di gara previa riapprovazione del presente Avviso Pubblico ed il relativo Disciplinare di Gara: sono queste le ultime notizie ufficiali in nostro possesso sul Parco Archeologico. Dopo di che sono arrivati gli anni del dissesto e i cinque anni di amministrazione Stefàno che, evidentemente, ha scelto di non “sprecare” altre risorse sull’area, lasciandola abbandonata a se stessa.
E così, in una soleggiata giornata di marzo, una ventina di ragazzi e ragazze, hanno deciso di “liberare” l’ArcheoTower, per riprendersi uno spazio pubblico e restituirlo alla città. Per chi possiede memoria storica, è inevitabile collegare l’iniziativa a quanto avvenne nel 2008 con l’edificio che ospitava la scuola “Martellotta” nel quartiere Taranto 2, in cui prese vita il C.S.O.A. Cloro Rosso, da oltre un anno in attesa di ricevere indietro la struttura che venne rimessa a nuovo, diventando uno spazio sociale unico in città, con tanto di palestra e biblioteca sociale. Ma ieri mattina non c’erano solo i ragazzi del Cloro, ma tanti giovani appartenenti ad aree diverse, uniti però dall’unico obiettivo di riprendersi spazi pubblici abbandonati, per far rivivere quartieri e storie altrimenti lasciate ai margini.
Inutile dire che dentro l’ArcheoTower è stato trovato di tutto: rifiuti di ogni tipo, tantissime siringhe, scritte sui muri, ascensore distrutto, nessun allaccio elettrico, con tutto quello che c’era andato rubato. L’obiettivo è recuperare l’intera area, per trasformarla in un luogo in cui far nascere una serie di attività di natura sociale: doposcuola gratuito per i bambini, serate culturali, con tanto di rappresentazioni teatrali e cinematografiche, esperimenti di riutilizzo di materiali per il decoro pubblico, una piccola biblioteca pubblica, libero e gratuito accesso tramite internet wi-fi. Ma tutto questo non può nascere per mano di soli ragazzi: per questo ieri, verso le 18, si è svolta un’assemblea pubblica in cui sono state raccolte idee sul come procedere dai tanti cittadini presenti.
Tutti insieme, a cominciare proprio dai residenti che per tutta la giornata hanno fatto capolino nei pressi della struttura, apprezzando l’iniziativa. Alla base di questa nuova opera di bonifica del territorio, c’è anche la voglia di rimettersi in discussione da parte di chi, in un recente passato, sa di aver commesso errori di gioventù o di inesperienza politica, affidandosi troppo, forse, alle sirene e alle false promesse della politica. Quella vista ieri al Parco Archeologico, è ciò di cui più ha bisogno questa città: ragazzi che, con armi chiamate idee, cercano di riprendersi la città e liberarla dalla cappa di veleni e lassismo che la opprime da troppi anni.
Una giornata serena, dunque: anche con le forze dell’ordine, con la Digos rimasta a guardare a debita distanza, con i Carabinieri che hanno anche chiacchierato con i ragazzi. Unica eccezione i “supereroi” della Municipale, che in queste occasioni diventano dei sergenti di ferro, per poi scomparire durante l’intero giorno, lasciando la città in balia di chi non rispetta alcuna norma stradale e consentendo doppie, triple e quadruple file nelle aree più caotiche della città. Quisquiglie, comunque. Ciò che conta è che da oggi l’ArcheTower è stato liberato e che il Parco Archeologico può ritornare a vivere, grazie a chi, al di là di ogni idea politica, ama questa città e vuole darle ancora una speranza. Fino all’ultimo respiro.
Gianmario Leone