BARI – “Mi auguro che Ilva sia in grado di cogliere questa opportunità e che non si ponga come freno”. Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, ha risposto così ad un giornalista che gli ha chiesto come pensa di convincere il siderurgico in merito al riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Una domanda quanto mai opportuna, in considerazione del fatto che il gruppo Riva si è già rivolto al Tar di Lecce contro alcune prescrizioni contenute nell’Aia ottenendo anche una sospensiva. Al termine dell’atteso incontro (a porte chiuse) con Vendola, Florido e Stefàno, tenuto questa mattina nella sede di Aeroporti di Puglia, Clini ha annunciato un tavolo interministeriale che dovrà mettere a punto l’Agenda Taranto. Secondo il ministro sono due gli obiettivi principali: contrastare l’inquinamento da polveri sottili e quello da Ipa (idrocarburi policiclici aromatici). “Le soluzioni devono essere compatibili con la continuità produttiva – ha detto Clini – ci viene in aiuto la nuova normativa europa sulle migliori tecnologie disponibili. Bisogna lavorare per la messa in sicurezza e la bonifica delle aree contaminate e per restituire alla città spazi di crescita sostenibile”. Al termine dell’incontro con la stampa, il sindaco Stefàno si è intrattenuto con una delezione di dipendenti Ilva (circa 150) che ha esposto uno striscione (provvisto di logo aziendale) con su scritto “Noi non ci stiamo, giù le mani dal nostro siderurgico”. Stefàno ha voluto rassicurare i lavoratori affermando che “non sarà perso neanche un posto di lavoro”.