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Ilva, Assennato (Arpa): “Criticità per Pm10 a causa del parco minerali”. Presentata interpellanza urgente

TARANTO – Nella giornata di ieri il ministero dell’Ambiente ha richiesto ad Arpa Puglia “elementi di competenza” a seguito di un’interpellanza urgente presentata da alcuni parlamentari sulla questione Ilva, alla luce degli ultimi sviluppi legati all’inchiesta che vede indagati i vertici dell’azienda per inquinamento. Ovvio il riferimento ai contenuti delle perizie depositate dagli esperti incaricati dal gip Patrizia Todisco.

Nella sua risposta, il professor Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia ha dichiarato che in merito all’impianto di agglomerazione, “le misure dei periti confermano i dati di Arpa Puglia ed evidenziano il netto miglioramento del quadro emissivo delle diossine verificatosi negli ultimi anni a seguito della legge regionale n. 44/2008”. Aggiunge, però, che permane, per quanto riguarda le diossine, nell’indagine peritale “una criticità relativa alle emissioni diffuse”. Si legge, inoltre, che “permangono le criticità del Pm10 nell’area urbana adiacente all’Ilva, già rilevata da Arpa Puglia, data l’assenza di interventi significativi sul parco minerali”.

Riportiamo il testo integrale dell’interrogazione urgente presentata dai deputati Bratti, Pecorella, Vico, Franceschini, Mariani il 6 marzo scorso e in procinto di essere discussa.

“I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

in data 2 febbraio 2012 il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, dottor Francesco Sebastio, ha inviato una lettera al Ministro interpellato, al presidente della regione Puglia, al presidente della provincia di Taranto, nonché al sindaco del comune di Taranto, allo scopo di segnalare i recenti sviluppi dell’indagine avviata nei confronti dei responsabili dell’impianto siderurgico di proprietà dell’ILVA s.p.a.;

l’indagine ha ad oggetto gravi ipotesi di reato in danno della comunità, quali il disastro doloso e/o colposo, l’avvelenamento di terreni e sostanze alimentari, il danneggiamento aggravato, nonché remissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, a cui si aggiungono numerose violazioni della normativa in materia di inquinamento atmosferico;

la comunicazione del procuratore Sebastio riporta che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto ha ammesso un importante incidente probatorio, disponendo una consulenza tecnica multidisciplinare, avente ad oggetto la ricostruzione dei fatti e le possibili conseguenze negative degli stessi sulla salute degli operai dello stabilimento e delle popolazioni che vivono nei centri abitati limitrofi;

in tale procedimento tutte le autorità destinatarie della lettera rivestono la qualifica di parti lese in senso tecnico e in quanto tali, hanno ricevuto notizia dell’indagine in corso e della possibilità di partecipare all’incidente probatorio mediante rituale costituzione;

come si apprende dalla predetta lettera, solo l’amministrazione provinciale ha provveduto in tale senso, mentre il sindaco di Taranto ha partecipato all’udienza stessa; nell’ambito dell’incidente probatorio in corso, è stata depositata dal primo collegio peritale una rilevante relazione scritta relativa alla composizione e qualità delle emissioni all’interno e all’esterno dello stabilimento;

come confermato dal procuratore Sebastio in sede di audizione avanti alla Commissione d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in data 21 febbraio 2012, verrà a breve depositata anche la relazione avente ad oggetto gli aspetti sanitari dell’inquinamento, la cui discussione è stata fissata dal giudice per le indagini preliminari per il 30 marzo 2012;

la comunicazione del procuratore Sebastio, indirizzata anche, come visto, al Ministro interrogato, rileva segnatamente che: «Dal contenuto della relazione tecnica già depositata si desumono elementi conoscitivi tali da destare particolare allarme, prescindendo, ovviamente, dalla definizione di una connotazione penalistica che rientra nella competenza di questo Ufficio e che dovrà essere verificata all’atto del completamento delle ulteriori verifiche ancora in itinere»; e che «sta di fatto, però, che gli clienti fin qui accertati possono e debbono essere valutati dagli enti diretti destinatari di questa comunicazione, i quali sono titolari di specifici «poteri-doveri» di intervento in materia di tutela dell’ambiente e, soprattutto, in materia di tutela della salute ed incolumità delle persone, da esercitare senza ritardi».

«Nel quadro di una doverosa collaborazione istituzionale e nell’assoluto rispetto delle relative competenze, i cui limiti non possono e non debbono essere superati, ritengo opportuno e doveroso segnalare la situazione, sì da consentire agli organi legittimati di poter esercitare poteri che la normativa loro attribuisce»;

si richiede, infine, in vista degli eventuali successivi sviluppi dell’indagine, di informare con la massima urgenza la procura delle iniziative che i soggetti destinatari della comunicazione riterranno di adottare -:

se il Ministro interpellato sia a conoscenza della lettera sopra citata e, in particolare, dei preoccupanti elementi emersi, in sede di incidente probatorio, in merito alle sostanze pericolose che compongono le emissioni dell’impianto ILVA di Taranto e delle comunicazioni del 14 febbraio e 2 marzo 2012 in cui il servizio rischi industriali della regione Puglia fa rilevare che la perizia chimica introduce elementi nuovi rispetto all’autorizzazione integrata ambientale esponendo successivamente uguali perplessità in merito all’indagine epidemiologica;

quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere a seguito di queste segnalazioni, in doverosa collaborazione con l’autorità giudiziaria e gli enti territoriali, in qualità di ente preposto alla tutela dell’ambiente e della salubrità delle condizioni di vita e lavoro della popolazione e se alla luce di quanto esposto non ritenga opportuno riaprire i termini che nell’agosto del 2011 condussero il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore a concedere allo stabilimento siderurgico tarantino la concessione dell’autorizzazione integrata ambientale”.

Alessandra Congedo

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