Inquinamento Ilva, vertice in Regione. Vendola si accorge ora dell’urgenza di coprire i parchi minerali
TARANTO – Ci volevano davvero le due perizie depositate dagli esperti incaricati dal gip Todisco, nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento Ilva, per rendersi conto dell’urgenza di coprire i parchi minerali, intervento clamorosamente accantonato in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale? Le ultime mosse delle istituzioni, a partire dalla Regione, sembrano dettate dall’improvvisazione e dal disperato bisogno di guadagnare terreno agli occhi dell’opinione pubblica dopo anni di colpevoli distrazioni. Riportiamo di seguito il comunicato stampa diffuso dalla Regione. (A. Cong)
“La vera, grande opera economica e sociale di cui la città di Taranto ha bisogno è la bonifica”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine dell’incontro sulla questione Ilva avuto questo pomeriggio con i capigruppo e i consiglieri regionali di Taranto.
“In questi anni – ha dichiarato Vendola – il Consiglio Regionale ha introdotto sulla scena delle novità normative rilevanti: la legge per abbattere le immissioni di diossina e di furani e la legge per tenere sotto controllo il benzopirene. Con il concorso di tutte le forze politiche la Regione Puglia non è stata inerte, ma ha ingaggiato una sorta di corpo a corpo nei confronti dei veleni che assediano la vita di Taranto e che feriscono il diritto alla salute”.
“Oggi – ha continuato Vendola – alla luce dei fatti processuali che sono stati richiesti dal Comune di Taranto perché si giungesse ad un incidente probatorio, abbiamo un fatto nuovo rappresentato da due perizie, una chimica e una epidemiologica. Le due perizie sollevano questioni nuove che vanno affrontate, innanzitutto, nella sede dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA). Infatti ho reiterato la richiesta al Ministro Clini di convocare subito la conferenza di servizi per fare le valutazioni opportune alla luce di quegli elementi nuovi che i periti ci offrono”.
“Con le forze politiche di maggioranza e di opposizione – ha spiegato Vendola – abbiamo condiviso un’idea: bisogna chiedere allo Stato di farsi carico di quello che è accaduto a Taranto. Dopo decenni e decenni di inquinamento, è giunto il tempo di una legge speciale per Taranto, un atto da parte dello Stato che si faccia carico sia del ciclo delle bonifiche che dei risarcimenti”.
Il Presidente della Regione Puglia ha ribadito che intende affrontare, in tempi rapidissimi, un’altra questione che viene fuori in modo rilevante dalle perizie: “il problema della copertura dei parchi minerali e dei nastri trasportatori; l’integrale copertura di tutto ciò che rappresenta, a causa dello spandimento delle polveri sottili, un’ipoteca sulla vita e sulla salute della città di Taranto”.
“Nelle prossime ore – ha continuato Vendola – chiederò al Ministro della Salute una deroga al turn-over del personale sanitario nella Asl di Taranto. Se viene sottolineata una questione sanitaria, come è del tutto evidente nella vicenda di Taranto, è giusto che la città abbia una corsia privilegiata anche su questo fronte”. E da ultimo, ha concluso Vendola “noi abbiamo bisogno che il Governo ci consenta subito di sbloccare le risorse e i progetti per cominciare la grande, vera opera economica e sociale di cui la città ha bisogno: la bonifica”.
Comunicato stampa – Regione Puglia