Campionamento diossina, Assennato (Arpa): «L’Ilva può agire entro 30 giorni»
«Il sindaco riveste il ruolo di garante della salute. Se ha preso questa decisione ha avuto le sue ragioni. Io, però, non posso entrare nel merito dell’ordinanza». E’ telegrafico Giorgio Assennato, direttore di Arpa Puglia, nel commentare il recente provvedimento di Stefàno sull’inquinamento Ilva. Un’iniziativa duramente contestata dal fronte ambientalista perchè ritenuta tardiva e sostanzialmente inefficace.
Ma che ruolo ha avuto Arpa Puglia nella messa a punto del provvedimento? Assennato ha risposto così: «Nei giorni scorsi Stefàno ci ha chiesto notizie soltanto sull’Autorizzazione Integrata Ambientale, ma gli abbiamo spiegato che il monitoraggio relativo all’attuazione dell’Aia per le aziende come l’Ilva spetta all’Ispra e non a noi. E’ ragionevole pensare, però, che il sindaco si sia mosso tenendo conto sia della perizia degli esperti incaricati dal gip Todisco che dei rapporti tecnici regolarmente forniti da Arpa Puglia, compreso quello sul monitoraggio diagnostico del benzo(a)pirene».
Tra i cinque punti elencati nell’ordinanza del primo cittadino, Assennato ha voluto commentare soltanto quello relativo all’installazione di un sistema di campionamento di lungo periodo della diossina al camino E-312. «Finora l’Ilva ha utilizzato come alibi per non agire il fatto che i lavori della commissione ministeriale che si occupa di questo argomento si sono sostanzialmente bloccati – ha dichiarato – con questo provvedimento del sindaco, però, il problema si ripropone. Io sono convinto che l’Ilva possa rispettare il termine di trenta giorni indicato nell’ordinanza per scegliere e acquistare il sistema di campionamento. Sui ritardi dell’azienda, relativi all’applicazione degli interventi previsti dall’Aia, invece, non posso dire nulla. E’ all’Ispra che bisogna rivolgersi».
Per Arpa Puglia, comunque, i grattacapi non sono mancati durante il pomeriggio di ieri, quando nello stabilimento dell’Ilva si è sviluppato un incendio che ha allarmato la cittadinanza ionica. In serata la dottoressa Spartera, responsabile locale dell’agenzia, ha rivelato i risultati delle centraline presenti su tutto il territorio. «L’unica a presentare un picco di emissioni (in questo caso Idrocarburi policiclici aromatici) è stata quella posizionata in via Machiavelli – ha spiegato – un impatto c’è stato sicuramente, ma non possiamo definirlo allarmante».
Alessandra Congedo
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