Udienza Ilva, anche i Radicali Lucani partecipano al sit-in davanti al Tribunale
Riportiamo il messaggio di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani e consigliere Associazione Coscioni, domani a Taranto per il presidio davanti al Tribunale.
Domani sarò a Taranto per manifestare la mia solidarietà e vicinanza agli inquinati e avvelenati abitanti della città dei due mari. Ritengo doveroso raccogliere l’appello lanciato da cittadini e associazioni, quindi prenderò parte al sit-in che si terrà fuori al tribunale in occasione dell’udienza che vede sul banco degli imputati i vertici dell’Ilva, con accuse che vanno dal disastro ambientale all’avvelenamento di sostanze alimentari, dall’inquinamento atmosferico al danneggiamento aggravato di beni pubblici. C’è una relazione che inchioda l’Ilva alle sue responsabilità: la maxi perizia sull’inquinamento disposta dal Gip Patrizia Todisco. Centinaia di pagine per raccontare quello che gli abitanti di una delle più inquinate città d’Europa sanno da tempo: il colosso siderurgico dei Riva inquina tutte le matrici ambientali e questo inquinamento ha avuto, ha e avrà, un pesante riflesso sulla salute dei tarantini.
A stupire nella vicenda Ilva il fatto che la Regione Puglia, diversamente dal Comune di Taranto e dalla Provincia, pur essendo parte offesa non si sia ancora costituita parte civile nel procedimento aperto dalla Procura. Ancora una volta gioverà chiedere al Presidente Vendola le ragioni di questa scelta, di un’assenza reiterata, rumorosa ed eloquente. Il grande narratore, così pronto e sollecito quando c’è da rilasciare interviste alla rivista “Il Ponte” edita da Ilva Spa, evidentemente ha ritenuto poco importanti le questioni che verranno discusse nel corso dell’incidente probatorio e i contenuti di una perizia che racconta di un disastro ambientale annunciato.
Il governatore di tutte le Puglie prenda atto di quanto scrivono i periti della Procura in relazione ai monitoraggi e alle cautele non adottate e la smetta di raccontare di un isola felice che non c’è. Il monitoraggio in continuo, previsto dal D.M. 5 febbraio 1998, per i periti del tribunale non c’è mai stato. Per quanto ci riguarda, questa è solo l’ulteriore conferma di quanto sia vero ciò che da tempo va ripetendo Marco Pannella: “La strage di legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli.”
Noi ci saremo, manifesteremo in silenzio con cittadini e associazioni per chiedere il rispetto dell’art. 32 del dettato costituzionale: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”. Noi ci saremo per dire che la “campagna antifumo” promossa da Ilva spa, laddove per antifumo deve intendersi fumo di sigarette, suona come sberleffo e presa in giro agli operai e ai tarantini tutti. L’unica campagna antifumo possibile a Taranto è una campagna che preveda il divieto di respirare. Noi ci saremo per affermare che qualcuno ha barattato in questi anni la salute dei tarantini per un presunto sviluppo che si è tradotto nella morte di storiche attività, quali ad esempio gli allevamenti di cozze nel Mar Piccolo.