Maxi perizia Ilva, Altamarea: «Ci sono evidenze scientifiche. Gli enti locali devono intervenire»

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Con oltre 500 pagine di dettagliata relazione, arrivano le prime conclusioni (la perizia tecnico-scientifica, questa, cui seguirà quella medico-legale) in merito all’indagine a cui capo c’è il Giudice per le Indagini Preliminari Dott.ssa Patrizia Todisco, nell’ambito del processo che vede i massimi dirigenti del siderurgico ILVA accusati di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico.

Non sta a noi dover trarre le conclusioni, ma è nostro dovere diffondere queste informazioni, rimanere vicini alle parti offese di questo procedimento ed offrire il nostro sostegno e dimostrare la nostra riconoscenza alla Dott.ssa Todisco, GIP di questo procedimento, così come ai periti e consulenti che stanno dimostrando in maniera chiara ed inequivocabile quanto noi di Altamarea, insieme a tutte le altre anime ambientaliste ed insieme ai singoli cittadini, stiamo denunciando ormai da anni, nella sordità assoluta, fino ad oggi, di chi poteva e doveva intervenire.

Finalmente possiamo leggere nero su bianco, e questa volta non sono stati certo gli eco-allarmisti espressione di una “minoranza livorosa e rancorosa” così come definiti dal Governatore Vendola, una verità incontrovertibile.

L’industria Ilva Spa è una acciaieria estesa tre volte la Città di Taranto e situata, potremmo dire, nella Città di Taranto che nulla mai renderà compatibile, figuriamoci se eco-compatibile.

L’Ilva, in attesa che l’Ing. Buffo abbia il tempo (per lui pagato) di leggere l’intera perizia dichiara che “è presto per dare giudizi sulla perizia dei chimici”, ma nel contempo la stessa Ilva si dichiara “contenta che sia stato riconosciuto che tutti i livelli emissivi sono nei limiti di legge”.

Noi “eco-allarmisti” la perizia l’abbiamo letta tutta, mossi unicamente dal desiderio di rendere verità e giustizia ai cittadini di Taranto, ai suoi morti e alle famiglie di allevatori, agricoltori e pescatori che hanno visto vanificare negli ultimi anni il frutto di anni di lavoro e le certezze per il futuro delle loro famiglie e dei loro figli, vogliamo quindi aiutarlo nella sintesi ma soprattutto in una piu’ genuina interpretazione.

Leggiamo ancora nella perizia “relativamente alla conformità alle norme nazionali e regionali, i valori dello stabilimento Ilva con gli auto controlli effettuati dal Gestore nell’anno 2010 risultano conformi…”

Consigliamo però all’Ing Buffo di continuare a leggere il capoverso che segue dove troverà scritto anche che “poichè allo stato attuale alle emissioni derivanti da questi impianti non sono installati i sistemi di controllo in continuo né viene verificato il rispetto dei limiti dei parametri inquinanti previsti dal D.M. 5 febbraio 1998 sopra detti, tali emissioni non risultano conformi a quanto previsto dalla normativa nazionale… (omissis) …Inoltre poiché ai suddetti camini non sono installati i sistemi di controllo in continuo alle emissioni, non cìè alcun elemento che dimostri il rispetto dei limiti… ”

Ha ragione l’Ing Buffo quando dice che non è il momento della soddisfazione, non lo è ancora neppure per noi. Non possono esser soddisfatti quei quattro ciarlieri quaqquaraquà al bar, che da sempre lottano per vedere riconosciuto un diritto della cittadinanza tutta, a dispetto di chi vuol farli apparire sempre più divisi, contrapposti, quasi inutili. Non può esserlo per chi si è visto sempre rispondere con eloquenti dissertazioni economiche, da un professore di Storia dell’Industria e non certo di Economia, ma senza mai la prospettiva di una soluzione che non fosse a vantaggio dell’industria ed a discapito della salute dei tarantini.

Il deposito della Perizia del Gip è solo il primo atto, un momento di un intera vicenda processuale a cui seguiranno altri passaggi. Siamo fiduciosi nel lavoro della Magistratura e confidiamo in un altro pezzo di verità che sarà rappresentato dall’imminente prossimo passaggio processuale rappresentato dal completamento della Perizia con gli approfondimenti epidemiologici. Temiamo i tecnicismi giuridici e processuali che nel recente passato hanno visto concludere vicende processuali a carico degli odierni indagati con strumenti di diritto come la prescrizione che non renderebbero certo giustizia sostanziale alla nostra Città.

Ci attendiamo quindi sin da subito una netta presa di posizione, al di là delle vicende processuali, da parte delle istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione dopo che anche loro avranno avuto il tempo, senza fretta, di leggere la perizia per far proprie le verità scientifiche, se non ancora processuali che da tempo, troppo tempo tutto il mondo ambientalista cerca di far comprendere ad una classe politica sin troppo distratta.

Non possiamo aspettare altro tempo, il Sindaco ha ora le evidenze scientifiche, gratuitamente fornite dalla Procura della Repubblica e non più il semplice ingiustificato sospetto di un manipolo di esagitati eco-allarmisti per convincersi che la salute dei suoi concittadini viene quotidianamente messa in pericolo. Può quindi decidere di iniziare fare il suo mestiere, difendere la sua Città o continuare a voltare lo sguardo facendo finta di non sapere, deciderà per lui la sua coscienza, per noi deciderà la nostra matita, tra qualche mese.

Comunicato stampa di Altamarea

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