Mazza (Idv):”Il momento è arrivato. Cambiamo Taranto”
TARANTO – Ormai, per le prossime amministrative a Taranto, i giochi sono fatti. Gli accordi, più o meno nascosti, avvengono all’insegna della tradizione, conquista del potere, senza uno straccio di programma da cui si evinca ciò che andrebbe fatto per la città. La cosa più disarmante è che in un contesto di crisi, la più grave dal dopoguerra, non sia insito il concetto di cambiare il sistema. Il Sindaco Stefano, è ormai chiaro, verrà sorretto dai vendoliani e il PD di fatto non si oppone, a destra una ridda di voci e indiscrezioni in cliché con la miglior politica del “non fare”, all’insegna della conservazione. Nel frattempo gli ambientalisti non si cimentano politicamente e si sfrangiano alla ricerca del candidato “bello, biondo e dagli occhi azzurri” praticamente impossibile.
Esiste la cosiddetta ultima possibilità, che la città deve cogliere al volo per dare un segnale, e consiste nell’uscire dal consolidato usuale e questa volta questo segnale lo dovrebbero dare i benpensanti, coloro che tutto sommato, sono toccati dalla crisi in minor misura. Mi riferisco a coloro che hanno attività ancorate al consolidato politico, o che hanno lavorato grazie a questo supporto, o coloro che nella grande industria avevano posto le loro possibilità di sviluppo senza poi invece trarre chissà che vantaggio. Tutti codesti soggetti oggi rischiano di più perché i benefici ottenuti, più facili da raggiungere in passato, ora sono a rischio, e non tanto perché il potere consolidato non gli confermi la continuità ma perché non vi saranno a disposizione budget economici o altro. Oggi vige la concorrenza, anche sleale, e la grande industria si può rivolgere altrove mentre la parte pubblica non ha più a disposizione cifre da sperperare. L’economia possibile, auspicabile è rappresentata dall’ innovazione, dall’attuazione di qualcosa di totalmente nuovo e diverso da quanto è esistente e di cui ci si lamenta.
Ad oggi vige il nulla più assoluto mentre il sindaco si culla dicendo che ha fatto tanto per Taranto ma non dice i futuri progetti su cosa s’incardinano e gli altri sono affaccendati a far valere le ragioni del proprio ego senza una visione a grand’angolo che riguardi gli aspetti del vivere civile che sono il lavoro, l’ambiente salubre, la disponibilità di servizi per le famiglie per le fasce deboli, un ambiente culturale idoneo alla ricchezza storica che ci appartiene; queste sono le ragioni da far valere e questi i temi per cui il momento è ora! Chiunque abbia in animo il cambiamento e non la continuità si faccia avanti e si manifesti verso una maniera nuova di far politica.