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Sempre dalla parte di Taranto. Anche nel 2012

TARANTO – E’ molto difficile, se non impossibile, provare a tracciare un bilancio di un intero anno. Ma i dodici mesi del 2011 difficilmente li scorderemo. Certamente ci serviranno come corazza per un 2012 che si preannuncia alquanto caldo ed interessante sotto molti punti di vista. Ci saranno le elezioni amministrative in primavera inoltrata, che saranno precedute da mesi di “battaglia” di campagna elettorale in cui, c’è da scommetterci ad occhi chiusi, il tema dell’ambiente la farà da padrone. Ne ascolteremo e ne vedremo di tutti i colori, ma sapremo ribattere colpo su colpo come sempre.

Così come, con l’arrivo del nuovo anno, sapremo smontare pezzo dopo pezzo, le ultime strumentali polemiche che hanno riguardato da vicino l’Eni di Taranto e i suoi progetti. Sono infatti già spuntati come funghi improvvisati difensori delle ingiustizie sociali che questa città subisce da anni. Ma invece di puntare sulle nuove emissioni inquinanti, sulla salute degli operai e dei cittadini, sugli interessi economici e su progetti del tutto non funzionali allo sviluppo ed al futuro di questa città, questi nuovi intellettuali si scagliano contro ciò che l’Eni dà o che dovrebbe dare in cambio al Comune e alla Provincia di Taranto, ignorando di fatto leggi esistenti che regolamentano le tanto discusse compensazioni. Polemiche dunque strumentali, di chiara natura politica, che paiono più un tentativo per ottenere considerazione (della cui natura ognuno può farsi l’idea che meglio crede) piuttosto che una battaglia di giustizia e verità.

Del resto questo nostro assunto è dimostrato dalla totale passività con cui gli stessi subiscono tutto ciò che proviene dal magico mondo dell’Ilva di Taranto. Passività che ha oramai avvolto definitivamente anche la Regione Puglia e l’Arpa, oltre che tutto l’arco politico ionico composto da Comune e Provincia di Taranto (con quest’ultima che presto chiuderà definitivamente i battenti con nostra somma gioia). Passività che si traduce in pure stato da “delirium tremens” che porta le nostre istituzioni a dichiarare morto e sepolto il problema dell’inquinamento da diossina (senza però annunciare il via al campionamento in continuo che sbriciolerebbe in un solo istante tutte le loro teorie degne dei migliori copioni di Totò e Peppino), o ad usare toni trionfalistici in merito a presunti quanto inesistenti dati positivi sul registro tumori riguardanti l’anno 2007, dimenticando il dramma che ha colpito gli allevatori e i mitilicoltori tarantini, parlando di future bonifiche senza spiegare il perché ed il come esse dovranno avvenire.

Nello stesso tempo si continua ad ignorare lo spaventoso inquinamento della falda acquifera, il dramma degli abitanti del quartiere Tamburi ancora invasi dalle polveri provenienti dai parchi minerali che l’Ilva non intende minimamente coprire, e l’inquinamento da benzo(a)pirene prodotto dalle cokerie del siderurgico. Potremmo continuare all’infinito. Ma non sarebbe il modo migliore con cui chiudere questo 2011 ed augurarvi un 2012 migliore. Per questo, in queste ultime righe, scegliamo di rivolgere il nostro pensiero alla nostra amata città, tutta intera, nessuno escluso. Ai suoi giovani ancora pieni di sogni e speranze; ai suoi tanti lavoratori senza distinzione alcuna; ai suoi anziani esempi viventi di un orgoglio spartano destinato a restare immortale. A tutti i suoi infiniti e irrisolti problemi, ai suoi vicoli inaccessibili, ai suoi personaggi unici, ai suoi tanti disoccupati, ai suoi troppi malati. Alla passione dei suoi tifosi e alla sua maglietta rossoblù. Ai suoi tramonti mozzafiato, al suo mare infinito, al suo cielo azzurro.

A tutte le persone che ogni giorno provano a renderla migliore, operando silenziosamente nel volontariato e nel sociale, a tutti coloro che vivono dignitosamente e sperano in un futuro migliore. Alle tante persone sole, ai suoi senza tetto, alle sue famiglie numerose e allargate. A tutti i suoi cronici difetti e a tutti i suoi imparagonabili pregi. A tutti coloro i quali sognano ancora la rivoluzione e a tutti quelli che proveranno ad impedirla. Infine, una certezza per tutti. Per i pochi amici veri e i tanti fittizi, per i nostri “nemici”: anche nel 2012 noi saremo qui a raccontarvi questa stramba città e ad informarvi. Senza nascondervi nulla. Sempre percorrendo l’unica strada che porta alla verità. Sperando di essere anche noi, un domani, protagonisti di un nuovo domani. Di un futuro diverso sì, ma migliore per tutti. Nessuno escluso. Noi ci saremo. Statene certi. Fino all’ultimo respiro.

Gianmario Leone

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