Ambiente e dieta lasciano tracce sul cuore. Lo dice uno studio dell’Università di Cambridge

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Il Dna del cuore non resta insensibile a quanto gli accade intorno. A dirlo sono i ricercatori dell’Università di Cambridge (Gb) che hanno messo a nudo le tracce con cui cibo e inquinamento continuano a modificare senza sosta l’attività dei geni presenti nel tessuto cardiaco. Lo studio pubblicato su Circulation, che puntava ad individuare specifiche “spie” genetiche legate allo scompenso cardiaco, ha confrontato il Dna del tessuto cardiaco di alcuni soggetti sottoposti al trapianto di cuore in seguito a cardiopatia con quello di soggetti sani, vittime di incidenti stradali. Oggetto di osservazione è il processo di metilazione del Dna, attraverso il quale le cellule possono dar vita a tessuti diversi anche con lo stesso patrimonio di geni. Il gruppo guidato da Roger Foo ha per la prima volta identificato segni tangibili di come questo meccanismo sia fortemente influenzato da fattori esterni come l’ambiente e la dieta.

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