Poiché la procedura di bonifica dei siti di interesse nazionale è attribuita alle competenze del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministero delle Attività Produttive, il Ministero competete ha affidato all’ISPRA, l’istituto Superiore che si occupa della Protezione e la Ricerca Ambientale, lo svolgimento delle stesse procedure. Con una nota poi del 4 ottobre scorso, l’ISPRA ha inviato al Ministero dell’Ambiente un parere circa lo stato di contaminazione del mar Piccolo e le necessarie azioni da adottare. “In detto parere- ha riferito l’assessore Nicastro- si rileva un quadro ambientale critico che evidenzia la necessità di adottare misure volte a ridurre la presenza dei contaminanti ed il loro potenziale bioaccumulo”.
L’ISPRA, inoltre ritiene “necessario attuare un maggiore controllo delle fonti ancora attive di contaminazione primaria, con misure volte alla messa in sicurezza e bonifica mediante rimozione dei sedimenti contaminati, nonché misure di limitazione d’uso delle aree contaminate e di protezione delle aree sensibili”.
L’assessore Nicastro ha anticipato alla Giunta la proposta al Ministro dell’Ambiente per l’istituzione di un Tavolo di Concertazione, invitando gli Enti Locali, al fine di mettere a punto strategie e modalità di intervento nelle aree contaminate. Sarebbe inoltre necessario, sempre secondo quanto comunicato dall’assessore Nicastro, all’esecutivo pugliese, costituire un apposito tavolo tecnico con la partecipazione di ISPRA, ISS ( Ist. Sup. di Sanità), ARPA Puglia e qualificati Enti pubblici di ricerca operanti sul territorio che supporti il suddetto tavolo di concertazione nell’adozione di strategie di intervento ritenute più idonee.
Fin qui il resoconto della Regione, in cui si parla ancora dell’istituzione di un Tavolo di Concertazione per discutere l’adozione di interventi e strategie. Eppure l’allarme era stato lanciato da una fonte istituzionale come l’Istituto Superiore di Sanità già nel maggio del 2010. Per avere un quadro più dettagliato della storia vi invitiamo a leggere qui https://www.inchiostroverde.it/news/lemergenza-cozze-e-il-passo-lento-di-chi-dovrebbe-dare-risposte-2.html. Sullo sfondo rimangono le domande che poniamo da mesi: perché non si è intervenuti prima? E chi pagherà per questi ritardi?
Alessandra Congedo
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