Come vi sarà senz’altro noto, è fiorente nella città di Taranto il dibattito sulla realizzazione da parte della società Enipower di una nuova centrale a turbo-gas. Sono, dunque, diverse e divergenti le tesi a confronto. Al Civico Ente spettano valutazioni complessive che tengano conto della salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini e della qualità della vita umana e sociale ed economica. Allo stato attuale l’impianto esistente, tecnologicamente obsoleto ed alimentato ad olio combustibile, indiscutibilmente inquina con concentrazione di emissioni gassose di anidride solforosa che producono effetti dannosi sulla salute dei cittadini di Taranto.
Secondo i dati conosciuti, la nuova progettualità presentata da Enipower, se realizzata, ridurrebbe fortemente questo tipo di emissione inquinante, comportando però una maggiore emissione in atmosfera di anidride carbonica. E’ nostro intendimento mantenere ben saldo il proponimento del ridimensionamento delle emissioni di anidride carbonica ed in quest’ottica, è stato proposto ad Eni un piano operativo che riduca in altra zona, sede di proprio insediamento industriale, l’equivalente maggiore emissione di CO2 e in più a Taranto, in via compensativa, un’altra percentuale di emissioni attraverso:
– la trasformazione del sistema di alimentazione del parco automezzi delle società partecipate del Comune (AMIU ed AMAT) a GPL o Metano;
– la trasformazione di n. 3.000 autovetture di ns. concittadini da benzina a gpl o metano; – l’installazione sugli edifici scolastici ed uffici comunali ed al quartiere Tamburi di pannelli fotovoltaici.
– la ristrutturazione dell’ex Presidio TESTA – situato proprio nelle immediate vicinanze dello stabilimento ENI – per avere a Taranto il Dipartimento Ambiente e Salute.
Si è dunque ad un bivio, ossia se mantenere l’attuale stato delle cose oppure favorire la realizzazione di questa nuova centrale a turbo- gas. Non si parla del problema occupazionale ma chiederemo anche siano impegnati nei lavori imprese e lavoratori tarantini e che vi sia una data certa dell’inizio.
Si comprenderà che nostro primario dovere sia quello di esprimere una valutazione equa e ponderata ed in questo senso sarebbe oltremodo prezioso un vostro autorevole contributo scientifico per comprendere quale delle due soluzioni sia più aderente all’esigenza di garantire la salute dei cittadini ma anche la sicurezza di quanti operano nello stabilimento. Confido, dunque, nella vostra qualificata collaborazione, riservandomi di mettere a vostra disposizione tutti gli elementi conoscitivi in possesso di questo ente sull’argomento.
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