Mar Piccolo, il Ministero dell’Ambiente lancia l’allarme e sollecita interventi urgenti

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TARANTO – «Si rimane in attesa di urgenti assicurazioni al riguardo». E’ tutta racchiusa in questa frase del direttore generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del Ministero dell’Ambiente, il dottor Marco Lupo, la situazione di estrema gravità che interessa il primo seno di Mar Piccolo. Parole pesanti contenute in una nota trasmessa al Comune solo pochi giorni fa. Nel documento si cita una nota dell’Ispra del 4 ottobre 2011, che fornendo il proprio parere parla di “un quadro ambientale che presenta notevole criticità” ed evidenza “la necessità di adottare misure volte a ridurre la presenza dei contaminanti nell’area e quindi il potenziale bioaccumulo”.

Tale parere è collegato all’attività della Conferenza dei Servizi per il Sin (Sito contaminato di interesse nazionale), nell’ambito della quale è stata prospettata la possibilità di un rischio sanitario per il consumo dei prodotti ittici segnalato nel parere Iss del 12 maggio 2010. In seguito, la Direzione del Ministero ha richiesto agli enti competenti un parere tecnico-scientifico definitivo sulla eventuale necessità di adozione di provvedimenti urgenti relativamente al consumo degli stessi prodotti.

Per l’Ispra è necessario mettere in atto interventi mirati ad un maggiore controllo delle fonti di contaminazione primaria (scarichi, foci, attività cantieristiche, traffico navale) a tutt’oggi ancora attive, al fine di interrompere l’apporto di contaminazione nell’econosistema acquatico ed il conseguente trasferimento lungo la catena trofica, fino ad interventi di messa in sicurezza e bonifica mediante rimozione dei sedimenti contaminati nonchè misure di limitazione d’uso dell’area e di protezione delle aree sensisibili. Nel condividere i contenuti del parere Ispra,la Direzione Generale del Ministero richiede a tutti i soggetti preposti di porre in essere, senza indugio, i conseguenti necessari interventi delineati dalla stessa Ispra.

La comunicazione giunta da Roma ha indotto l’assessore comunale all’Ambiente Sebastiano Romeo a convocare d’urgenza, questa mattina a Palazzo di Città, il tavolo sull’emergenza cozze. Intorno al tavolo i rappresentanti di Arpa Puglia, Asl, Cnr, Centro Ittico Tarantino, Marina Militare e Autorità Portuale. L’attenzione si è concentrata soprattutto sulla necessità di reperire i fondi per la bonifica del primo seno di Mar Piccolo. Dal Governo hanno fatto chiaramente capire che non c’è trippa per gatti.

Che fare allora? Il Comune intende tirare in ballo la Regione Puglia. Una lettera sarà inviata all’assessore all’Ambiente Nicastro per chiedere a che punto è lo stanziamento della somma prevista per il Polo scientifico-tecnologico tarantino. L’obiettivo è quello di utilizzare quei fondi per realizzare un piano di fattibilità, caratterizzazione e bonifica. E’ una strada praticabile? La Regione verrà incontro a questa richiesta? Su questo non ci sono certezze. Inoltre, alla luce di quanto esposto dall’Ispra nella sua relazione sulla caratterizzazione dei mari di Taranto (agosto 2010), viene da chiedersi che senso abbia procedere alle bonifiche se non si fermano le fonti di contaminazione.

E non è solo il primo seno di Mar Piccolo a preoccupare, dato che anche il Mar Grande si sta trasformando in un gigantesco deposito di inquinanti. Su questo punto, però, la dottoressa Spartera (Arpa Puglia) prova a rassicurare affermando che pur essendoci l’accumulo di alcune sostanze non si è ancora giunti al livello di guardia. Ma noi ci chiediamo: fino a quando? Questa mattina il tavolo tecnico ha dovuto gestire una patata bollente che scotta da tempo. Alla fine dell’incontro sembra sia stata raggiunta una linea condivisa per tentare di salvare il primo seno di Mar Piccolo e il futuro della mitilicoltura. Un tentativo che rischia di arrivare fuori tempo massimo. Ora la palla passa alla Regione.

Alessandra Congedo

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Per scaricare la relazione dell’Ispra sulla caratterizzazione clicca qui CII-El-PU-TA-Mar Grande II Lotto e Mar Piccolo-01.06

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