Nelle discariche tarantine continuano ad arrivare rifiuti campani non differenziati. Ecco cosa hanno detto oggi Nicastro e Pelillo

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Nelle discariche di Taranto continuano ad arrivare rifiuti campani non differenziati. E’ il succo della denuncia che gli assessori all’Ambiente e al Bilancio, Lorenzo Nicastro e Michele Pelillo hanno illustrato oggi, presentando dati documentali dell’Arpa. La “monnezza” campana arriva sicuramente presso la discarica Italcave di Taranto e almeno due carichi contenevano sacchetti di rifiuti urbani integri e non triturati, gomme di auto, fari di auto, cartucce di toner intere e addirittura un intero materasso ancora imballato. “Invece – ha detto Nicastro – non doveva arrivare rifiuto ‘tal quale’, ma almeno quello contraddistinto dal codice Cer 19.12.12, ovvero rifiuti urbani trattati e tritati, in gran parte frazione secca. L’Arpa, sollecitata dalla Regione, ha fatto due controlli a campione, il 12 e il 14 settembre e ha trovato nei camion appena scaricati e provenienti da impianti privati di tritovagliatura della Campania, i rifiuti assimilabili al tal quale”.
Nel comunicato diffuso dalla Regione si afferma che l’Arpa non ha poteri di controllo continuativo, ma agisce solo su input e su speciali sollecitazioni, come in questo caso. “Ci era stata segnalata la ripresa dei traffici dalla Campania – ha aggiunto Nicastro – ma il combinato disposto dell’ordinanza del Consiglio di Stato e della fine dell’efficacia del decreto legge sui flussi che prevedeva l’intesa tra le regioni ci espone all’accordo diretto tra Protezione civile e privati che prevede i trasferimenti di rifiuti senza accordo con la Puglia dalla Campania. Solo che la Campania non può di certo pensare di poter chiudere il suo ciclo dei rifiuti trasferendo il suo problema in Puglia. Occorre un rigurgito di dignità e serve il controllo sociale sulle vicenda. I rifiuti che arrivano sono diversi da quelli previsti dal protocollo dell’anno scorso”.
Secondo Nicastro i rifiuti provengono da due impianti: “la Ambiente Srl di S.Vitaliano e dalla Iripinia Recuperi Srl, ditte che eseguono la tritovagliatura”. Ma dai verbali Arpa risulta che quello che è stato scaricato a Taranto “astrattamente sarebbe compatibile con rifiuto Stir, ma all’apertura al campione presenta sacchetti ancora integri misti a Rsu allo stato naturale non trattato e non differenziato”. Per Nicastro “non siamo più in presenza di problemi di codici Cer e di rifiuti sbagliati, ma di codice penale. Per me gli amministratori campani, i gestori di strutture campane e per gli impiantisti dovrebbero dimettersi in massa e vergognarsi, perché la Puglia ha offerto concreta solidarietà, accogliendo centomila tonnellate di rifiuti, ma la solidarietà non ha trovato riscontro, visto che arrivano rifiuti fuori norma. E non è pensabile di risolvere a trattativa privata tra impianti privati campani e discariche private pugliesi l’emergenza campana, trasferendo qui il tal quale. Mi piacerebbe credere che quando l’Arpa non c’è a fare i controlli tutto sia in regola, ma forse non è così”.
Nicastro ha quindi annunciato di aver “diffidato tutti, dagli organi campani ai gestori delle discariche pugliesi, dal ricevere senza le omologhe necessarie i rifiuti provenienti dalla Campania con codice 19.12.12”. L’assessore Pelillo ha sostenuto che “non volevamo suscitare allarmismi, ma in presenza di un territorio già così pesantemente colpito da inquinamento industriale abbiamo deciso di procedere alla denuncia pubblica. Perché abbiamo la coscienza a posto con l’ampia disponibilità nei confronti della Campania, che però non può pensare di chiudere il suo ciclo mandando tutto qui in Puglia, perché una cosa è la solidarietà, un’altra è il continuo conferimento qui di tutto senza controllo. E poi Italcave è nel mezzo dell’area industriale tarantina: sarebbe contraddittorio lavorare per l’ambientalizzazione della grande industria e poi non dire una parola su attività illecite sui rifiuti”.
Sollecitato dai giornalisti, Nicastro ha poi pensato all’ipotesi di “violazione del art. 260 del testo unico, ovvero traffico illecito di rifiuti”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il direttore di Arpa, Giorgio Assennato e il direttore scientifico Massimo Blonda. Quest’ultimo ha specificato che dai controlli “emerge sicuramente un deficit documentale per tutti i carichi arrivati, e dai controlli visivi emerge un’incompleta e inefficace e in alcuni casi del tutto assente selezione meccanica dei rifiuti. In nostra presenza infine due carichi sono arrivati e due sono stati rigettati dalla discarica. E ancora, c’è un problema statistico: dall’inizio dell’anno ben 92 sono stati i carichi accettati dalla sola Campania, mentre sono stati solo 22 quelli rigettati, ma provenienti da tutta Italia”. L’assessore Nicastro ha concluso con un appello “a tutti gli organi di controllo per la vigilanza e ai cittadini per la mobilitazione sociale”. “E – infine – se l’Arpa non ha già trasmesso all’autorità giudiziaria i verbali, lo farò io”.
In giornata è arrivato il commento di Aldo Pugliese, segretario generale della Uil Puglia: “E’ quantomeno strano che i componenti della Giunta regionale si rendano conto solo oggi che la più grande discarica d’Europa, l’Italcave, sia ubicata nella zona industriale tarantina, ovvero nei pressi dell’Ilva e della sua grande discarica industriale. Purtroppo la loro presa di coscienza arriva in netto ritardo, visto che per loro stessa ammissione, 180mila tonnellate di rifiuti di ogni specie sono state già riversate nelle discariche pugliesi ed in particolare in quelle ioniche. In dispregio, peraltro, alla disposizione che imponeva alle stesse di accogliere solo rifiuti selezionati e trattati”.
Aggiunge Pugliese: “Dati forniti da associazioni ambientaliste nazionali  hanno chiarito come la Puglia sia ormai sul podio delle regioni con più alto tasso di discariche, specie abusive. Non a caso, negli ultimi anni abbiamo sollecitato più volte la Regione ad evitare che ben dieci regioni, non solo la Campania, trasformassero la Puglia nella pattumiera d’Italia riversando sul nostro territorio tonnellate su tonnellate di rifiuti, a volte di dubbia composizione. Allo stesso modo abbiamo chiesto fino alla nausea di vigilare puntigliosamente sulle lunghe carovane di Tir provenienti da ogni dove. La politica dello struzzo – conclude il Segretario Generale regionale della UIL – non porta da nessuna parte. Così come il barbaro utilizzo delle discariche. Ci auguriamo che si cominci a segnare un cammino che porti a strade alternative, in primis quella del riciclaggio, risolvendo una volta per tutte la problematica dei rifiuti solidi urbani e di quelli tossici e nocivi”.

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