La scelta di questo luogo, caratterizzato da elementi di grande pregio storico ed artistico, si motiva con il voler riaffermare una delle caratteristiche del Parco, ovvero il suo essere non solo luogo di elezione per la conservazione della bio-diversità, ma anche spazio urbano intimamente connesso con gli habitat naturali, da conservare e valorizzare per testimoniare di un rapporto armonico uomo-ambiente.
Via Concerie è, infatti, una lama affluente della Gravina di Laterza che fin da età lontanissime è stata utilizzata dai laertini per ricavare, scavando le sue sponde, abitazioni, laboratori e impianti artigianali, locali destinati alla conservazione e trasformazione dei prodotti agricoli. Inoltre la lama è luogo di scorrimento di acque meteoriche e di sorgenti naturali, che sono state canalizzate e condotte in una antica fontana, unica per veste architettonica e tipologia. E’, infatti, una fontana ad undici cannelle sgorganti da mascheroni antropomorfi, in pietra e in bronzo, che convogliano le acque in vasche utilizzate per lavare i panni ed abbeverare gli animali. La fontana, cinquecentesca, conserva elementi architettonici più antichi, come una serie di archi canali, ed è inserita in una piazzetta dalla pianta articolata.
Le attività di pulizia riguarderanno sia il canale dello “sciuvilo”, che sfocia nel fondo della Gravina, sia gli elementi architettonici della fontana. Durante le attività sarà possibile visitare, grazie alla disponibilità dell’Associazione Chiese Rupestri, la Cantina spagnola, un altro unicum del Parco. Si tratta, infatti, di una grotta che, accanto ad affreschi a carattere sacro, conserva affreschi ed elementi scultorei di carattere profano. Ai primi possiamo ascrivere una scena frammentaria di Natività, l’arrivo dei Magi in abiti spagnoleggianti, l’albero del peccato nel paradiso della Genesi e la cacciata di Adamo ed Eva. Alla seconda tipologia appartiene, invece, la scena di amor cortese della bella dama in abiti eleganti, contesa da un gentiluomo e un soldato e soprattutto la parete destra affollata di dame, cavalieri e soldati, fra i quali emerge una imponente ed enigmatica figura nuda. In fondo alla grotta vi è, infine, una parata di personaggi in cotta e tricorno, con oggetti liturgici fra le mani. Le pareti sono arricchite da sculture antropomorfe (il volto del monacone, forse un viandante) e zoomorfe (il misterioso altorilievo “Cavallo di rispetto”) e da iscrizioni esplicative delle varie raffigurazioni.
Le attività saranno concluse con la degustazione di prodotti tipici laertini.
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