Isole Tremiti, Legambiente: “Trivellare è una follia”
«Trivellare al largo delle Isole Tremiti, magnifico patrimonio ambientale è una follia – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -, una scelta incomprensibile che va in controtendenza rispetto a quelle fatte dalla Regione Puglia che negli ultimi cinque anni ha puntato sul turismo di qualità, sull’agroalimentare e in particolare sullo sviluppo e sulla tutela delle aree protette. Senza dimenticare gli incidenti come il disastro ecologico nel Golfo del Messico o lo spiaggiamento, nello scorso dicembre, dei capodogli nel parco nazionale del Gargano».
Legambiente ricorda che in Italia sono state estratte 4,5 milioni di tonnellate di petrolio, circa il 6% dei consumi totali nazionali di greggio. Ma la quantità rischia di aumentare, perché stanno aumentando sempre di più le istanze e i permessi di ricerca di greggio nel mare e sul territorio italiano. Una ricerca forsennata per individuare ed estrarre le 129 milioni di tonnellate che, secondo le stime del Ministero dello Sviluppo economico, sono ancora recuperabili da mare e terra italiani. Ma il gioco non vale la candela. Infatti, visto che il Paese consuma 80 milioni di tonnellate di petrolio l`anno, le riserve di oro nero made in Italy agli attuali ritmi di consumo consentirebbero all’Italia di tagliare le importazioni per soli 20 mesi. Ma estrarre il greggio nostrano sarebbe solo un’ipoteca sul nostro futuro.
«Ogni anno – ha aggiunto il responsabile Aree Protette di Legambiente Antonio Nicoletti – recuperiamo e salviamo diversi esemplari di tartarughe Caretta Caretta tipiche di queste zone. L’ultima, che vorremmo reinserire a breve proprio alle Isole Tremiti, ha rischiato di morire per aver ingerito catrame. Dobbiamo decidere allora qual è il vero patrimonio di queste terre: i paesaggi naturali, il mare pulito e la sua fauna straordinaria oppure un tipo di sviluppo completamente diverso che mette seriamente a rischio turismo e ambiente».
E conclude Tarantini: «Legambiente si opporrà, a fianco degli enti locali e dei cittadini all’autorizzazione alle ricerche petrolifere nel mare delle isole Tremiti. Il futuro della Puglia è nell’efficienza e nella produzione di energia da fonte rinnovabile e nella promozione di un turismo sostenibile e di qualità. Per andare in questa direzione, però, è necessario mettere un freno a questa nuova corsa all’oro nero, che rischia di ipotecare il futuro del nostro territorio, spesso anche in zone sensibili e protette. Aree in cui le vocazioni territoriali, culturali, ambientali ed economiche, vanno in senso contrario rispetto all’ipotesi di diventare un distretto petrolifero con tutto quello che comporta in termini di degrado ambientale e rischio per le popolazioni e l’ambiente”.