Nucleare, tracce di iodio 131 nel Nord Italia
Le centraline di misurazione nel Nord Italia hanno rilevato tracce di iodio 131. Lo ha riferito l’Ispra, che insieme al sistema delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell’Ambiente si occupa del monitoraggio della radioattività ambientale. Dallo scorso 12 marzo, l’Istituto ha chiesto di intensificare le misure di particolato atmosferico al fine di monitorare l’andamento di una eventuale presenza di radioattività collegata all’incidente nella centrale nucleare di Fukuschima (Giappone).
I campionamenti effettuati tra il 23 e il 27 marzo dall’ARPA Piemonte, dall’ARPA Valle d’Aosta, dall’ARPA Bolzano e dall’ARPA Lombardia hanno evidenziato in alcuni campioni la presenza di piccole tracce di iodio 131, dell’ordine del decimillesimo o centomillesimo di Bq/m3. Le concentrazioni sarebbero di 1-2 ordini di grandezza inferiori a quelle rilevate nei giorni scorsi negli Stati Uniti ed in Canada.
In pratica sono analoghe a quelle rilevate in Francia dall’Istituto di Radioprotezione e Sicurezza Nucleare (IRSN) nei giorni dal 24 al 26 marzo. L’Istituto precisa che tali valori non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e non costituiscono alcun rischio di tipo sanitario. Finora la rete automatica di monitoraggio non ha rilevato valori anomali rispetto alle normali fluttuazioni del fondo ambientale locale.