«Il campionamento in continuo della diossina è possibile. Per applicarlo serve solo la volontà». Non ha dubbi il professor Stefàno Raccanelli, direttore del Laboratorio Microinquinanti Inca di Venezia, ospite giovedì scorso di un incontro organizzato dagli ambientalisti Alessandro Marescotti (Peacelink) e Fabio Matacchiera (Fondo Antidiossina Taranto). Le sue parole piombano con forza su un dibattito aperto che vede l’Ilva ancora titubante sulla concreta possibilità di sperimentare questo sistema.
Al momento, il controllo sulle emissioni di diossina al camino E-312, maggiore fonte del pericoloso inquinante, avviene in maniera saltuaria.
«Questo metodo ha una rappresentatività statistica poco significativa perché si basa su dati raccolti in poche ore nel corso di un intero anno», ha sottolineato il chimico. Sulla stessa linea Marescotti: «I cittadini di Taranto hanno il diritto di sapere se il limite di emissione delle diossine viene rispettato sempre e non solo nei giorni in cui Arpa Puglia va ad effettuare i controlli».
Se l’ingegner Di Tursi, rappresentante dell’Ilva presente in sala, scuote la testa sostenendo che gli attuali sistemi di campionamento in continuo non sono ancora affidabili, Raccanelli ricorda che tali tecnologie sono già applicate in alcune acciaierie del Nord Italia. «E poi – incalza l’esperto – perché non avviare comunque una sperimentazione per fugare eventuali dubbi? Il costo non sarebbe neanche eccessivo per una grande azienda come l’Ilva: circa 150 mila euro».
Dal fronte ambientalista è arrivato l’appello ad inserire il campionamento in continuo in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale. E davanti alle perplessità espresse dall’azienda, Marescotti è stato diretto: «Scuotevate la testa anche quando vi veniva chiesto di scendere sotto i 2,5 ng/m3 (primo step della legge regionale) e sotto i 0,4 ng/m3 (secondo step), eppure alla fine vi siete adeguati. Siamo convinti che, prima o poi, vi convincerete anche della bontà del campionamento in continuo». E Raccanelli ha ribadito il concetto già espresso in precedenza: «Le tecnologie ci sono, la possibilità di adattarle al camino E-312 anche. Applicarle è solo una questione di volontà».
Alessandra Congedo
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